Gli investimenti promessi da Apple per rinvigorire l’economia statunitense, con l’immissione sul mercato di 350 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni, hanno fatto evidentemente fatto presa su Donald Trump. Sebbene il gruppo di Cupertino e il Presidente USA si siano spesso trovati contrapposti su differenti fronti, Trump ha voluto ringraziare direttamente il CEO di Apple, con una telefonata.
Così come già ampiamente noto, nella giornata di ieri Apple ha annunciato l’intenzione di investire 350 miliardi di dollari nell’economia statunitense, principalmente con il rimpatrio di alcuni fondi all’estero. Il gruppo californiano è intenzionato ad agire su più fronti, a partire dalla creazione di 20.000 nuovi posti di lavoro, la costruzione di un nuovo campus, la creazione di nuovi data center e impianti per l’energia rinnovabile, nonché diversi piani per premiare le aziende di terze parti o incrementare il diritto allo studio.
Appresa la notizia, Donald Trump ha espresso grande entusiasmo per i piani di Cupertino. È quanto il Presidente stesso ha confermato durante un intervento pubblico, presso un’azienda della Pennsylvania. E non è tutto, poiché pare che il magnate abbia inizialmente confuso milioni con miliardi, un fatto che avrebbe ulteriormente alimentato l’effetto sorpresa:
Quando ho appreso la notizia ieri, ho sentito parlare di 350 miliardi e ho detto: “Intendete 350 milioni”. E mi è stato detto: “No, sono 350 miliardi”. Ho quindi chiamato Tim Cook e l’ho ringraziato, non ricordo di un investimento così grande nella nostra nazione da parte di una compagnia.
Così come già accennato, Tim Cook e Donald Trump si sono trovati di frequente in contrapposizione sulle scelte dell’amministrazione a stelle e strisce. L’ultima in ordine di tempo la decisione, poi rivista in itinere, rispetto al DACA, ovvero alla possibilità di soggiorno per i figli degli immigrati irregolari. Durante la campagna elettorale del 2016, invece, Trump ha più volte attaccato il gruppo di Cupertino, in particolare sul famoso caso che ha visto opposte l’azienda e l’FBI in merito allo sblocco di un iPhone posseduto da uno degli attentatori di San Bernardino.