La vicenda è ben nota: con l’acquisizione di Otto, realtà fondata da Anthony Levandowski (in passato con Google al lavoro sul progetto self-driving car), Uber ha potuto integrare sulle proprie vetture a guida autonoma la tecnologia sviluppata dalla startup. Secondo Alphabet, parent company che controlla bigG, il sistema è però impiegato illegalmente poiché descritto in migliaia di documenti sottratti in maniera non autorizzata dal suo ex dipendente.
Dopo essere passati alle via legali per risolvere il contenzioso, le parti in causa hanno trovato un accordo: Uber cederà ad Alphabet quote azionarie della società per un ammontare complessivo pari a 245 milioni di dollari, evitando così di doversi difendere in tribunale. Un patteggiamento che prevede inoltre il divieto di continuare a utilizzare la tecnologia in questione, sia a livello hardware sia per quanto riguarda il software. Ecco quanto si legge sul sito ufficiale del colosso del ride sharing, con un intervento firmato dal nuovo CEO Dara Khosrowshahi.
Ai nostri amici di Alphabet: siamo partner, siete un investitore importante per Uber e condividiamo profonde convinzioni nelle potenzialità della tecnologia per cambiare in meglio la vita delle persone. Ovviamente siamo anche concorrenti. Sebbene non saremo d’accordo su tutto quanto accadrà in futuro, concordiamo sul fatto che l’acquisizione di Otto da parte di Uber avrebbe dovuto essere gestita in modo differente.
Ad Alphabet va dunque circa lo 0,3% di Uber (la valutazione complessiva ammonta a 72 miliardi di dollari). La parent company californiana chiude dunque la vicenda a testa alta, ottenendo la certezza che il concorrente non utilizzerà la propria tecnologia. Nelle parole di Khosrowshahi la volontà di cambiare decisamente rotta per il futuro di Uber.
Sebbene non possa cancellare il passato, mi posso impegnare affinché ogni nostro dipendente ne impari la lezione. Ho comunicato ad Alphabet che gli incredibili professionisti di Uber ATG sono concentrati nel garantire che il nostro sviluppo rappresenti il meglio dell’innovazione e dell’esperienza per quanto riguarda i sistemi self-driving.