La piattaforma italiana di criptovalute BitGrail ha annunciato sul proprio sito Web di aver perso circa 195 milioni di dollari a causa di transazioni fraudolente e di aver già segnalato il furto alle autorità competenti. Su Twitter sono in tantissimi gli utenti ad essersi scagliati contro il fondatore Francesco Firano, conosciuto con il nickname di The Bomber: le operazioni di BitGrail e l’atteggiamento che Firano avrebbe avuto in merito ad alcune decisioni prese nelle ultime settimane stanno facendo discutere, provocando una reazione davvero forte.
Si legge sul sito Web di BitGrail che in seguito a «controlli di verifica interna di congruità delle operazioni di prelievo sono emerse delle transazioni non autorizzate che hanno portato ad un ammanco di n. 17 Mln di Nano costituenti parte dei portafogli gestiti da Bitgrail S.r.l», in quel momento pari a 195 milioni di dollari circa, e di aver segnalato l’accaduto alle autorità. Per tale motivo la piattaforma ha sospeso tutti i prelievi e i depositi per la necessità di “condurre ulteriori verifiche” ma, a differenza di Coincheck, che ha promesso di restituire il denaro agli utenti, il fondatore di BitGrail ha detto su Twitter che non vi è modo di rimborsare il 100% di ciò che gli investitori hanno perso.
Al momento del furto, la criptovaluta valeva circa 11,5 dollari ma, dopo la notizia dell’operazione fraudolenta, il valore è sceso fino a toccare gli 8,25 dollari. Su Twitter e non solo sono montate le polemiche e c’è chi è arrivato a minacciare di morte il fondatore di BitGrail. Alcuni utenti, inclusi gli sviluppatori che hanno creato la criptovaluta rubata, hanno suggerito che non tutto potrebbe essere come sembra: su Reddit si punta il dito su quanto fatto da Firano nelle ultime settimane relativamente ad alcune decisioni, tra cui impedire il prelievo agli utenti non verificati (decisione poi rimossa) e le segnalazioni di diverse persone, a gennaio, della mancanza di fondi.
Con un post su Medium, il team Nano Gore denuncia:
BitGrail è un’azienda indipendente e Nano non è responsabile del modo in cui Firano o BitGrail conducono la loro attività. Non abbiamo alcuna visibilità nell’organizzazione BitGrail, né abbiamo il controllo sul loro funzionamento. Abbiamo ora sufficienti motivi per credere che Firano abbia ingannato il Nano Core Team e la comunità riguardo alla solvibilità dello scambio BitGrail per un significativo periodo di tempo. Non risponderemo alle accuse di Firano in merito a questa situazione. Stiamo preparando tutte le informazioni di cui disponiamo su questo tema per presentarle alle forze dell’ordine
Lo sviluppatore afferma di esser stato informato l’8 febbraio 2018 da Firano di una perdita dal portfolio BitGrail e che, dopo le dovute verifiche preliminari, i problemi sembrerebbero essere legati al software della criptovaluta, e non a un problema del protocollo Nano su cui si appoggia. Lo sviluppatore ha anche pubblicato una copia della conversazione avuta con The Bomber e dichiarato che il fondatore di BitGrail avrebbe loro suggerito di modificare il libro mastro così da coprire le perdite: «Una direzione che non avremmo mai perseguito».
Con una dichiarazione al Sole 24 Ore, Firano si difende spiegando di aver chiesto personalmente «un’operazione di fork, con l’intento di risanare le perdite degli utenti, non per insabbiare l’accaduto come hanno scritto gli sviluppatori della moneta nel loro comunicato. Le loro accuse nei miei confronti sono pesanti. E devo dire che mi hanno messo in serio pericolo. In questa storia, del resto, ci sono persone che hanno perso molti soldi».
Toccherà attendere l’esito delle indagini per sapere con certezza cosa sia accaduto, ma quanto visto con BitGrail pone ancora una volta seri dubbi sull’intero mondo delle criptovalute. Il che, in un momento nel quale il Bitcoin ha perso gran parte del proprio valore, non fa nulla per puntellare le incertezze che hanno circondato il sistema delle monete virtuali dopo il grande exploit di fine 2017.