Le Olimpiadi invernali di PyeongChang non sono propriamente iniziate con il piede giusto. Il Comitato Olimpico ha, infatti, fatto sapere che durante la cerimonia di apertura dei Giochi, il sistema informatico è stato vittima di un attacco hacker da parte di un gruppo non meglio identificato. Gli spettatori, fortunatamente, non si sono accorti di nulla perchè l’attacco non ha pregiudicato le trasmissioni, ma gli addetti ai lavori in loco hanno avuto, invece, seri problemi.
I server che gestivano i servizi sono andati, infatti, in tilt. Le televisioni connesse ad Internet avevano smesso di funzionare e i giornalisti in sala stampa non riuscivano più a trasmettere i loro servizi. Un piccolo grande caos dipeso, appunto, da questo attacco informatico. L’organizzazione non ha rivelato chi siano stati i colpevoli di questa azione di pirateria informatica ma le contromisure sono state attivate immediatamente con lo spegnimento repentino dei server non appena è stato individuato un anomalo aumento del traffico. Un’azione tempestiva che ha permesso di limitare i danni che avrebbero potuto essere ben più gravi.
Anche il sito ufficiale delle Olimpiadi è andato in tilt per alcune ore provocando forti disagi per chi doveva stampare il biglietto per entrare ad assistere alla cerimonia. Il problema è stato risolto in poche ore e gli esperti stanno adesso lavorando per rafforzare le protezioni e per individuare gli autori del gesto.
L’attacco non deve stupire. Le Olimpiadi invernali sono un obiettivo estremamente sensibile e quindi molti gruppi di pirati informatici possono aver progettato eventuali azioni dimostrative per sfruttare la grande visibilità dell’evento. Inoltre, già da qualche tempo c’era il sospetto che qualcosa potesse accadere. McAfee aveva rivelato che c’erano già stati dei piccoli attacchi sotto forma di email maligne inviate ai funzionari delle Olimpiadi. La società esperta in sicurezza aveva avvertito che ulteriori attacchi erano possibili, soprattutto a causa delle tensioni politiche con la Corea del Sud e la Russia.