Waymo, la divisione di Alphabet che si occupa di sviluppare la sua piattaforma di guida autonoma, sta testando i suoi veicoli dalla fine di gennaio 2017 utilizzando una flotta di 100 minivan Chrysler Pacifica per le strade di Mountain View, California e Phoenix, in Arizona. Da allora, Waymo ha avviato diversi progetti pilota ed ha mostrato più volte le potenzialità della sua piattaforma che punta a rendere completamente automatiche le auto.
Waymo, adesso, vuole intensificare i suoi sforzi per far comprendere alle persone tutto il lavoro che c’è dietro lo sviluppo di una piattaforma di guida autonoma. Per farlo, la società ha condiviso un video a 360 gradi che mette in evidenza la tecnologia che permette di rendere davvero autonoma un’auto. Uno degli ulteriori obiettivi è quello di fare comprendere alle persone come la guida autonoma migliorerà la sicurezza di tutti quanti. Il video, che è stato registrato durante un viaggio nelle strade di Phoenix, è stato successivamente modificato sulla base dei dati raccolti dalla macchina. Inoltre, per rendere più comprensibile il filmato, sono stati aggiunti alcuni elementi grafici che fanno comprendere meglio come lavora la piattaforma di guida autonoma.
Trattasi, quindi, di un filmato molto interessante che permette di capire a grandi linee come i vari sensori leggano la strada in tempo reale permettendo all’auto di prendere decisioni su come gestire la guida all’interno di strade trafficate.
Alla fine del video, Waymo permette anche di provare, virtualmente parlando, l’esperienza di viaggio di un ipotetico passeggero che si troverà trasportato all’interno di queste auto a guida autonoma.
Ovviamente, la tecnologia non è ancora pronta e c’è ancora molto da affinare, ma la piattaforma di guida autonoma di Waymo ha fatto dei passi in avanti davvero importanti e non dovrebbe mancare molto prima che possa debuttare davvero, commercialmente parlando. A quel punto, però, l’ostacolo maggiore sarà quello di convincere le persone a fidarsi di questi mezzi e con questo video, Waymo vuole proprio iniziare a far famigliarizzare le persone con questa tecnologia.