Bose ha annunciato una peculiare soluzione che presenta un modo completamente nuovo di implementare la realtà aumentata in un paio di occhiali da sole o in un altro tipo di dispositivo indossabile: a differenza di quella vista finora che si concentra su ciò che l’utente può vedere, la realtà aumentata di Bose si concentra su ciò che si può sentire.
Bose AR è la prima piattaforma di realtà aumentata al mondo che consente di ascoltare ciò che si sta guardando, «rendendo ogni cosa più preziosa, più emotiva e più significativa», come sottolineato dalla compagnia nel comunicato diramato per l’occasione. Un dispositivo indossabile che la implementerà sarà dunque in grado di comunicare all’utente ciò che sta vedendo, proponendone il relativo suono nel condotto uditivo. Come spiegato dalla nota casa produttrice di soluzioni audio:
A differenza di altri prodotti e piattaforme di realtà aumentata, Bose AR non cambia ciò che vedi, ma sa cosa stai guardando – senza un obiettivo integrato o una fotocamera del telefono. E invece di sovrapporre gli oggetti visivi al mondo reale, Bose AR aggiunge uno strato udibile di informazioni ed esperienze, rendendo ogni giorno migliore, più facile, più significativo e più produttivo.
Se quindi finora le persone hanno associato gli smartglass a un display visivo, come ad esempio quello proposto dai Google Glass, la soluzione Bose non andrà a proiettare negli occhi delle informazioni visive, invece fornirà informazioni descrittive su ciò che si sta guardando. Gli indossabili che adotteranno tale piattaforma saranno peraltro compatibili con Siri e l’assistente Google, il che aprirà loro le porte a molte possibilità.
Sul sito web, Bose spiega che gli occhiali a realtà aumentata «funzionano e sembrano normali occhiali da vista, ma il suono e la funzione sono più simili alle cuffie Bose». Oltre a funzioni di base come l’ascolto della musica o le chiamate telefoniche, l’azienda suggerisce che potrebbero fornire traduzioni in lingua in tempo reale e informazioni sui punti di riferimento: ad esempio, chi li indosserà potrà guardare un’insegna e ascoltarne la traduzione nella propria lingua nativa, oppure guardare fuori da una finestra per ascoltare le informazioni sul meteo, o ancora guardare un dipinto in un museo e ottenerne informazioni dettagliate direttamente nel canale uditivo.
Bose AR è una piattaforma, il che significa che chiunque vorrà potrà sviluppare app per musica, viaggi e istruzione, tra le altre cose, ma anche dispositivi indossabili con tale concetto di realtà aumentata, come occhiali, cuffie e caschi. La società lancerà inoltre il proprio Bose AR SDK e costituirà un fondo di 50 milioni di dollari per supportare società o sviluppatori che vorranno sfruttare il kit di sviluppo per costruire qualcosa. Al momento non vi è alcuna soluzione di smartglass Bose in vendita al pubblico né alcuna informazione ufficiale su quando sarà lanciata nei negozi, ma questa estate l’azienda ne produrrà quantità limitate per sviluppatori e produttori, così da farne loro sperimentare le potenzialità.