Mark Zuckerberg è finalmente intervenuto sullo scandalo Cambridge Analytica ammettendo le responsabilità dell’azienda di non aver saputo garantire a sufficienza la protezione dei dati degli iscritti. Proprio per questo, il CEO di Facebook ha annunciato una serie di azioni che permetteranno di proteggere ulteriormente i dati degli utenti della piattaforma. Queste novità si aggiungono a quanto già fatto nel passato e sono un modo per garantire che fatti analoghi non possano più accadere in futuro.
Gli sviluppatori avranno accesso a meno informazioni, non potranno più ottenere i dati quando le persone smetteranno di usare le loro app e dovranno ricevere l’autorizzazione di Facebook per accedere a informazioni più dettagliate. Per impostazione predefinita, gli sviluppatori che utilizzano il Facebook Login ora otterranno solo il nome dell’utente, la foto del profilo e l’indirizzo email. Ulteriori informazioni, come i post di Facebook, potranno essere ottenuti solamente attraverso una specifica autorizzazione del social network. Trattasi di limitazioni importanti anche se sarà da verificare sul campo se davvero andrà così, visto quanto successo con Cambridge Analytica, ma sicuramente trattasi di un buon inizio per impedire che i dati degli utenti vengano condivisi senza controllo.
La novità più importante è sicuramente quella relativa al fatto che Facebook interromperà l’accesso delle app ai dati di un account quando non dovessero essere più utilizzate per tre mesi. Per gli utenti trattasi di una modifica importante in quanto molte volte si installa un’app giusto per il gusto di provarla ma poi non la si utilizza più. Nel frattempo, però, quest’applicazione continua ad accedere alle informazioni dell’iscritto anche se non è più utilizzata.
Entro il prossimo mese, Facebook posizionerà uno strumento nella parte superiore del News Feed che offrirà alle persone un modo veloce per disabilitare le app. La società prevede anche di indagare su tutte le app che hanno avuto accesso a grandi quantità di dati in passato, per garantire che nulla sia stato abusato e per informare gli utenti nel caso che i loro dati siano stati gestiti scorrettamente.
Per fare questo, Facebook afferma che cercherà attività sospette tra le società su cui indagherà. Nel caso rifiutassero di essere valutate saranno bannante dal social network. Fine che faranno anche gli sviluppatori che avranno abusato dei dati personali degli utenti.
L’indagine si applica agli sviluppatori che erano presenti sulla piattaforma durante o prima del 2014, quando Facebook apportò una modifica che limitava la quantità di dati a cui potevano avere accesso. Facebook intende anche espandere il suo programma di bug bounty in modo che le persone possano segnalare alla società eventuali abusi sulla gestione dei dati all’interno delle applicazioni.
Facebook ha sottolineato, infine, che ulteriori cambiamenti saranno annunciati nelle prossime settimane.