Nel commentare lo scandalo sui dati di Cambridge Analytica con cui Facebook è finito al centro dell’attenzione globale, il CEO di Apple Tim Cook ha dichiarato che la situazione è diventata «così terribile e così grande» da necessitare un regolamento ben congegnato.
Cambridge Analytica è stata in grado di ottenere dati sugli utenti di Facebook per oltre 50 milioni di persone abusando degli strumenti per gli sviluppatori concessi dal social network e provocando un putiferio che ha fatto perdere a Facebook miliardi di dollari in Borsa, e costretto il CEO Mark Zuckerberg a scusarsi pubblicamente, anche sui quotidiani stampati. Così, trovandosi in Cina per una conferenza, l’amministratore della mela ha esposto i suoi pensieri a riguardo, richiesto una più stretta regolamentazione sulla profilazione degli utenti da parte di app e servizi e colto l’occasione per spiegare l’approccio che la sua azienda ha sulla privacy degli utenti.
Secondo Tim Cook, si è giunti a una fase che richiede l’intervento dei governi:
La capacità di chiunque di sapere, da anni, cosa abbiamo visitato, chi sono i tuoi contatti, chi sono i loro contatti, le cose che ti piacciono e che non ti piacciono e ogni dettaglio intimo della tua vita – dal mio punto di vista non dovrebbe esistere. Penso che questa determinata situazione sia così terribile ed è diventata così grande che probabilmente è necessario un regolamento ben congegnato.
Cook prosegue facendo intendere che fosse già a conoscenza della possibilità di un uso improprio dei dati degli utenti da parte di altre aziende:
Per anni ci siamo preoccupati che le persone in molti paesi stessero rinunciando ai dati – probabilmente senza sapere a fondo ciò che stessero facendo ed eravamo certi che un giorno sarebbe successo qualcosa che avrebbe notevolmente offeso queste stesse persone […] sfortunatamente questa predizione si è avverata più di una volta.
Apple è una tra le poche aziende tech a non ottenere introiti da attività pubblicitarie, a eccezione di alcuni annunci sponsorizzati sull’App Store. Il suo modello di business – che si fonda sulla vendita di dispositivi elettronici di fascia alta, come iPhone, iPad e Mac – ha consentito alla società di prendere una forte posizione sulla privacy degli utenti, soprattutto rispetto ai prodotti concorrenti con cuore Android. Ad esempio, un recente rapporto ha rivelato che Facebook ha salvato i dati degli utenti Android (come registro delle chiamate e SMS inviati) dai loro telefoni con informazioni che contenevano anche l’orario e il destinatario di queste chiamate e messaggi. Gli iPhone non hanno mai dato all’app Facebook la possibilità di raccogliere e archiviare tali dati.
Nel frattempo, Facebook continua a lottare per limitare i danni causati dallo scandalo Cambridge Analytica, promettendo che tali abusi di dati non si ripeteranno più.