Apple potrebbe aver ridotto gli ordini ai fornitori per nuovi HomePod, gli speaker intelligenti e dalla riproduzione a 360 gradi del gruppo, a causa di una domanda più bassa rispetto alle aspettative. È quanto rende noto Bloomberg in un nuovo report, in base ad alcune stime rispetto alla fornitura del partner Inventec.
Secondo quanto reso noto dalla testata, la richiesta di HomePod da parte degli utenti sarebbe al momento abbastanza limitata, con i singoli Apple Store che venderebbero meno di 10 esemplari ogni giorno. Il gruppo di Cupertino avrebbe così deciso di ridurne la produzione, in attesa di smaltire gli stock già accumulati o, ancora, di estendere la distribuzione a livello globale. Lo speaker intelligente targato mela morsicata, infatti, è oggi presente in pochissime nazioni, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Australia.
L’iniziale tornata di vendita, avvenuta a inizio 2018, aveva dimostrato dei segnali positivi: secondo i dati raccolti da Slice Intelligente, nelle prime 10 settimane di vendita HomePod ha raggiunto il 10% del mercato smart speaker, sottraendo spazio al 73% di Amazon Echo e al 14% di Google Home. Eppure ora il dispositivo avrebbe subito un calo, forse terminata la fase di entusiasmo iniziale.
Secondo quanto riferito da Bloomberg, a frenare in consumatori potrebbe essere il prezzo di 349 dollari, ben più alto delle alternative della concorrenza, nonché la momentanea mancanza di alcune feature già da tempo annunciate, come il supporto ad AirPlay 2. Ancora, le polemiche iniziali sulla possibilità HomePod possa rovinare i mobili in legno, poi risolta, potrebbe aver contribuito a una iniziale diffidenza da parte dei consumatori.
Gene Munster, analista di Loup Ventures, rimane però positivo sull’altoparlante di Apple: con l’apertura a nuovi mercati, Apple potrebbe raggiungere i 7 milioni di device entro la fine del 2018, per poi arrivare ai 10.9 milioni nel 2019. Non resta che attendere, perciò, di scoprire quali saranno i prossimi passi della società di Apple Park.