Apple Music, il servizio di streaming musicale di Apple, potrebbe crescere del 40% all’anno fino al 2022, diventando sempre più rilevante nel panorama internazionale dell’ascolto online. È quanto sostiene Ben Schachter di Macquarie Capital, in una nota consegnata agli sviluppatori. Con dei margini per il gruppo di circa il 15%, la piattaforma potrebbe anche rivelarsi una delle più redditizie tra quelle oggi in circolazione.
La crescita di Apple Music è stata costante e imponente dalla sua apparizione sul mercato nel 2015: oggi il servizio conta 40 milioni di abbonati paganti, tanto da risultare il secondo servizio più gettonato dopo il rivale Spotify. Dallo scorso mese di settembre, il gruppo di Cupertino è riuscito ad attrarre altri 10 milioni di abbonati, un fatto che giustificherebbe le previsioni dell’analista: un 40% in più su base annua fino al 2022, quando il settore poi dovrebbe stabilizzarsi.
Gran parte di questa crescita, secondo l’esperto, potrebbero derivare dagli sforzi di ampliamento che la società sta mettendo in atto sulla piattaforma. Apple Music, infatti, è pronta ad allargarsi per ospitare l’intrattenimento più televisivo: dopo i video musicali, giunti sul servizio con iOS 11.3, il gruppo di Apple Park sta producendo le più svariate serie TV che potrebbero essere disponibili già dal prossimo anno.
Come già ribadito lo scorso settembre dalla stessa Apple, il settore dei servizi oggi potrebbe rappresentare un’azienda a se stante dal gruppo, considerando come abbia le dimensioni di una società presente nella Fortune Top 100. Nell’ultimo quarto Apple ha guadagnato 8.5 miliardi di dollari dai servizi e, sebbene gli introiti di Apple Music non sia stati resi noti nel dettaglio, il sistema pare sia particolarmente remunerativo: su App Store, ad esempio, l’azienda guadagna 58 dollari per utente, contro i 38 del rivale Google Play. Non resta quindi che attendere l’annuncio per le novità in arrivo della piattaforma, nonché il 2022 per verificare l’effettiva concretizzazione delle odierne previsioni.