Il co-fondatore e CEO di WhatsApp, Jan Koum, ha comunicato che lascerà l’azienda per dedicarsi ad attività estranee al mondo della tecnologia. Il post pubblicato sul social network non contiene nessun riferimento ai motivi che hanno portato a questa decisione, ma il Washington Post ipotizza che ci siano stati contrasti con Facebook sulla gestione della privacy degli utenti.
Koum e Brian Acton, l’altro co-fondatore che ha lasciato Facebook a novembre, hanno venduto WhatsApp all’azienda di Menlo Park nel 2014 per 19 miliardi di dollari. All’epoca gli utenti dovevano pagare 0,99 dollari all’anno, in quanto il business model del servizio di messaggistica non era basato sulle inserzioni pubblicitarie. Circa due anni dopo, quindi successivamente all’acquisizione, l’accesso è diventato gratuito. Nonostante ciò non è stato introdotto nessun banner, come promesso dai due fondatori.
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Koum è inoltre un grande sostenitore della privacy. L’unico dato richiesto da WhatsApp è il numero di telefono. Facebook aveva assicurato che nessuna informazione sarebbe stata condivisa con il social network. Purtroppo la promessa non è stata mantenuta, dato che i nuovi termini del servizio prevedono proprio la condivisione dei dati con Facebook. Secondo la fonte del Washington Post, Koum e Acton non volevano che Facebook creasse un profilo degli utenti unico per tutti i servizi gestiti dall’azienda di Menlo Park da sfruttare per visualizzare inserzioni pubblicitarie personalizzate sul social network.
Il recente scandalo Cambridge Analytica non ha influito sulla scelta di Koum. Il CEO di WhatsApp aveva già deciso di lasciare Facebook. Brian Acton ha invece attaccato Facebook, lanciando l’hashtag #DeleteFacebook e invitando gli utenti a cancellare l’account. Mark Zuckerberg ha salutato Koum, ringraziandolo per il lavoro svolto in questi anni.