Tutto ha avuto inizio nel mese di marzo, con l’annuncio di una partnership che lega Google al Pentagono degli Stati Uniti: Project Maven, questo il nome dell’iniziativa messa in campo, che mira all’impiego di intelligenza artificiale e machine learning per l’analisi delle immagini aeree registrate dai droni durante le missioni nelle zone di conflitto.
Una stretta di mano che non ha mancato di suscitare malumori e polemiche, anche nel cuore del gruppo di Mountain View, tanto che migliaia di dipendenti hanno firmato una petizione chiedendo all’azienda di non mettere le proprie tecnologie al servizio dell’industria bellica e una dozzina ha scelto di lasciare il posto di lavoro. Oggi, grazie a una comunicazione interna riportata dalla redazione del sito The Intercept, si viene a conoscenza di quanto bigG guadagna e guadagnerà dall’operazione: fino a 250 milioni di dollari ogni anno, ben più dei 9 milioni di cui si è parlato in un primo momento.
Per Google, Project Maven potrebbe inoltre costituire il primo passo verso la sottoscrizione di un ulteriore contratto con il Pentagono USA, ancor più importante in termini economici: si parla del programma JEDI Cloud, acronimo che indica Joint Enterprise Defense Infrastructure. Dalle conversazioni pubblicate oggi si apprende inoltre come l’azienda californiana fosse conscia del potenziale boomerang mediatico legato a una partnership di questo tipo. Ecco un estratto da un’email risalente al settembre scorso e attribuita a Fei-Fei Li, Head Scientist di Google Cloud.
È carne viva per i media che cercano ogni modo per danneggiare Google. Probabilmente avrai sentito di Elon Musk e del suo commento a proposto dell’IA che causa la terza guerra mondiale. Non so cosa potrebbe accadere se i media incominciassero a parlare di Google che sta segretamente realizzando armi IA o tecnologia IA a supporto delle armi per l’industria della Difesa. Google Cloud ha costruito la propria filosofia Democratizing AI nel 2017, io e Diane abbiamo parlato di Humanistic AI per l’enterprise. Sarei prudente nel proteggere quest’immagine molto positiva.