E alla fine Google decise di ascoltare i propri dipendenti e l’opinione pubblica. Il gruppo di Mountain View ha scelto di abbandonare il Project Maven che da alcuni mesi lo lega al Pentagono, un’iniziativa finalizzata all’impiego dell’intelligenza artificiale per l’analisi delle immagini aeree catturate dai droni dell’esercito USA durante le missioni nelle zone di conflitto.
Una collaborazione, quella con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, fin da subito non vista di buon occhio, fuori e dentro l’azienda, tanto che migliaia di dipendenti hanno sottoscritto una petizione interna per chiederne l’annullamento e alcuni sono addirittura arrivati a rassegnare le dimissioni. La partnership proseguirà fino al termine del contratto attualmente in vigore tra le parti, stabilito in un non meglio precisato periodo del 2019, ma non sarà rinnovata. Lo ha comunicato nei giorni scorsi il numero uno di Google Cloud ai propri collaboratori, come riportato in alcune email consultate dalla redazione del sito Gizmodo.
Diane Greene, CEO di Google Cloud, ha annunciato la decisione in un meeting con i dipendenti nella mattinata di venerdì, come riferito da tre fonti a Gizmodo. Il contratto attuale scadrà nel 2019 e non ci sarà un rinnovo, stando a quanto affermato da Greene. Il meeting, chiamato Weather Report, è un aggiornamento settimanale sul business di Google Cloud.
Restando in tema, bigG dovrebbe svelare la prossima settimana nuove linee guida interne relative all’impiego dell’intelligenza artificiale, fortemente incentrate su principi etici. Il giro d’affare di Project Maven è stimato in circa 250 milioni di dollari all’anno, ma la collaborazione con il Pentagono è parsa fin da subito allettante per Google poiché avrebbe consentito al gruppo di accaparrarsi altri contratti con il governo USA, in particolare per quanto riguarda l’infrastruttura cloud.
Dalle email interne consultate da Gizmodo si apprende come i dirigenti vedano in Project Maven un’opportunità d’oro che potrebbe spalancare le porte nel business delle operazioni militari e delle agenzie d’intelligence. Le email mostrano inoltre come Google e i suoi partner abbiano lavorato a lungo per sviluppare algoritmi di machine learning destinati al Pentagono, con l’obiettivo di creare un sistema sofisticato per la sorveglianza delle città.