Alla WWDC 2018, dopo tutte le novità di watchOS e tvOS, è finalmente giunto il turno di macOS, presentata sempre da Craig Federighi. Il nuovo sistema operativo si chiama macOS Mojave, ispirato ai deserti californiani.
Il nuovo macOS Mojave introduce una nuova Dark Mode, non solo dei menu e delle funzioni, ma dell’intera interfaccia: una soluzione comodissima per i professionisti, i fotografi, per le presentazioni, gli sviluppatori e molto altro ancora. Per adattarsi a questa funzione, il desktop diventa dinamico, adattando i propri colori ai vari momenti della giornata.
Partendo proprio dal desktop, gli Stack introducono una nuova organizzazione. Quando la scrivania è disordinata, infatti, il sistema operativo raggruppa in piccoli set i vari file, in modo che siano organizzati per tipo, nome e molto altro ancora. Il Finder, nel frattempo, si aggiorna con la Gallery View, con anteprime a schermo intero delle immagini, nonché informazioni sugli exif, metadati e molto altro ancora. Con le Quick Action, inoltre, si possono modificare le immagini direttamente nel Finder. La sidebar, nel frattempo, è del tutto contestuale: si adatta alle abitudini dell’utente o, ancora, possono essere personalizzate da quest’ultimo a proprio piacimento. L’Anteprima integrata nel Finder, nel frattempo, si perfeziona con nuovi strumenti di evidenziazione, compresa anche la firma digitale.
Anche gli Screenshot si rinnovano: dopo aver catturato lo schermo, una thumbnail viene mostrata nell’angolo dello schermo, affinché possa essere immediatamente. Arrivano anche gli Screenshot Video, per registrare facilmente animazioni, filmati e molto altro ancora. Trascinando i materiali catturati, sarà facile inserirli facilmente nei propri documenti. Con Continuity Camera, invece, per permettere di scattare immagini dal Mac tramite la fotocamera di iPhone, affinché siano inserite direttamente nei propri documenti su macOS. Il tutto, ovviamente, vale anche per le altre funzioni d’immagine di iPhone, come la scansione dei documenti.
Per quanto riguardo le applicazioni, News, Home e le note vocali sbarcano sul Mac. Nel frattempo, macOS Mojave migliora ulteriormente la sicurezza e la privacy dell’utente finale. Arrivano nuovi livelli di protezione per la fotocamera, la webcam, la locazione, la libreria iTunes e molto altro ancora, il tutto separato dalle app di terze parti: gli utenti dovranno approvarne l’utilizzo, software malevoli non potranno avervi accesso senza il consenso diretto del proprietario del computer. Safari, nel frattempo, introduce nuovi strumenti per limitare il tracking da parte dei siti web di terze parti. Nel frattempo, Apple limita le funzioni di fingerprinting per le aziende online, mostrando agli utenti solo configurazioni di base, identiche per tutti gli utenti, affinché il consumatore non possa essere profilato.
Grandi novità anche per Mac App Store, il negozio di applicazioni di Cupertino ora completamente ridisegnato. Molto più simile ad App Store su iOS, presenta innanzitutto dei suggerimenti per l’utente, aggiornati a cadenza settimana. Una colonna verticale, invece, permette di navigare più facilmente lo store, dividendole per argomento: Work, Play e Develop. Non mancano, ovviamente, anche le classiche categorie. Arrivano, infine, le anteprime video per i singoli software.
Metal migliora l’uso di eGPU, ovvero le GPU esterne, e viene aggiunto anche il supporto al machine learning, a cui l’utente può accedere tramite un’applicazione speciale, a cui fornire istruzioni precise al computer. Contestualmente, Federighi ha confermato che Apple non ha alcuna intenzione di unificare l’esperienza di iOS e macOS. A breve, tuttavia, i Mac saranno in grado di visualizzare alcune applicazioni di iOS e, dal prossimo anno, questa possibilità sarà aperta anche agli sviluppatori di terze parti.