L’Italia diverrà la patria europea delle self-driving car? Forse no, ma non va dimenticato che il nostro paese ha visto nascere e crescere uno dei primi progetti legati alla guida autonoma, ben prima che Google e gli altri colossi del mondo hi-tech avviassero le loro sperimentazioni: stiamo parlando del team VisLab e dell’iniziativa passata nel 2015 nelle mani della statunitense Ambarella.
Non stupisce dunque che John Krafcik, numero uno di Waymo, abbia scelto Torino come location per annunciare che il gruppo guarda con interesse al mercato europeo per una sua futura espansione. Il capoluogo piemontese risulta essere una scelta naturale anche in considerazione della partnership che ormai da diverso tempo lega la divisione di Alphabet a Fiat Chrysler Automobiles per la fornitura di decine di migliaia di minivan Pacifica sulle quali installare il sistema self-driving. Queste le parole di Krafcik, intervenuto oggi al Automotive News Europe Congress.
C’è per noi di Waymo l’opportunità di sperimentare qui in Europa, con prodotti diversi e forse con differenti strategie di avvicinamento al mercato. Presumibilmente attueremo un diverso approccio rispetto a quanto visto negli Stati Uniti.
Secondo Krafcik alcuni esponenti di Waymo sono già al lavoro da tempo per disegnare la strategia europea del gruppo. Il team potrebbe offrire la propria tecnologia in licenza a un automaker anziché avviare un servizio di ride sharing aperto al pubblico con il proprio brand, come avverrà invece entro la fine dell’anno nella città di Phoenix (Arizona). Andrà poi valutato con attenzione come rendere le self-driving car conformi a quanto prevede la normativa nel vecchio continente, ben diversa rispetto a quella oltreoceano. Al momento non sono note le tempistiche precise dell’iniziativa. In ogni caso, l’era della guida autonoma è alle porte e il fenomeno interesserà anche noi, prima o dopo.