Le notizie considerate meno affidabili o provenienti da fonti incerte avranno sempre meno spazio sulle timeline di Facebook: il social network annuncia infatti di voler intensificare gli sforzi per combattere le fake news, un problema mondiale a cui sta cercando di porre rimedio introducendo diversi aggiornamenti, tra cui l’espansione del programma di check-facting a nuovi Paesi, e nuove tecniche e azioni mirate contro chi produce bufale.
Dopo la guerra alle fake news annunciata circa un anno e mezzo fa, parte dunque una nuova fase della lotta alla disinformazione da parte di Facebook, che prende il via già dalla giornata odierna anche in nuovi Paesi. Da quando Facebook ha lanciato il programma fact-checking, sono stati inclusi 14 Paesi e ora l’azienda ha in programma di coinvolgerne altri entro la fine dell’anno; il test per analizzare l’affidabilità di foto e video, sui contenuti che vengono manipolati, è stato esteso a quattro Paesi.
Su Facebook gli utenti pubblicano oltre un miliardo di contenuti al giorno e di conseguenza Facebook si dichiara consapevole che i fact-checker non siano sufficienti a rivederli a uno a uno, dunque è alla ricerca di nuovi modi per individuare le notizie false e agire su una più larga scala. Facebook utilizzerà il machine learning per identificare duplicati di storie già smentite, e il Claim Review di Schema.org per la verifica dei fatti.
Per identificare Pagine e domini che ripetutamente condividono notizie false, oltre ai rating dei fact-checker Facebook ha iniziato a utilizzare l’apprendimento automatico per aiutare a identificare e di conseguenza ridurre la visibilità di quelle pagine straniere che potrebbero diffondere, per finalità economiche, notizie false alle persone di altri Paesi interferendo dunque nel dibattito pubblico. Infine, il social ha l’obiettivo di migliorare la misurazione del volume e degli effetti della disinformazione su Facebook e vuole raggiungerlo anche grazie alla collaborazione con il mondo accademico. Nelle prossime settimane, la commissione lancerà un sito, assumerà personale e stabilità le procedure legali e organizzative necessarie a diventare completamente indipendente. Facebook sta collaborando con la commissione per sviluppare set di dati protetti sulla privacy, che includerà un esempio di link con cui le persone interagiscono sul social; così, gli accademici potranno studiare questi link per meglio comprendere quale tipologia di contenuti viene condivisa su Facebook.
Le azioni annunciate da Facebook hanno dunque l’obiettivo di ridurre la visibilità di coloro i quali contribuiscono a diffondere le notizie false, in modo tale che possano avere poco riscontro.