TIM apre una porta ad Open Fiber per una possibile alleanza nel segno della fibra ottica. Reuters riporta, infatti, che l’amministratore delegato di TIM, Amos Genish, ha dichiarato, durante un’intervista, di essere più che aperto ad un’integrazione con la società di Enel. Genish ha detto anche di aver visto chiari vantaggi economici derivanti da tale legame, soprattutto considerando il lungo periodo di recupero dei costi degli investimenti multimiliardari necessari per portare l’Internet ultraveloce nelle case in Italia, dove la domanda di velocità fino a 1 Gbps è ancora molto bassa.
L’AD di TIM spera, comunque, che anche Open Fiber sia disposta a portare avanti questo progetto per realizzare un’unica azienda che lavori allo sviluppo della fibra ottica in Italia. Al momento non ci sarebbero piani concreti sul tavolo, tuttavia, la fonte riporta che Genish avrebbe già parlato della sua idea agli azionisti di Open Fiber, che, come noto, è controllata congiuntamente dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e dall’Enel. Tuttavia, il futuro di questo progetto dipenderà anche dalla linea che terrà la Cassa Depositi e Prestiti che potrebbe cambiare a seguito del cambio di governance dovuto al nuovo Governo.
Comunque, TIM è pronta a sedersi ad un tavolo ed a discutere di questo piano di integrazione. Il piano di Genish riguarda solamente la fibra ottica e non l’intera rete di TIM che, come noto, sarà scorporata all’interno di una nuova società chiamata NetCo che rimarrà sempre di proprietà dell’operatore.
Dall’integrazione dell’asset della fibra ottica con Open Fiber, TIM spera anche di ottenere lo status di “RAB” cioè di Regulatory Asset Base che permetterebbe di ottenere rientri certi sugli investimenti effettuati nell’infrastruttura. Se l’integrazione tra le due società avvenisse a livello dell’intera rete, ottenere lo status di RAB sarebbe molto difficile.
TIM e Open Fiber, sino ad ora, non hanno mai avuto un rapporto molto felice tra di loro. L’apertura di Amos Genish è, quindi, molto importante ed a beneficiarne sarebbe l’intero Paese con un’accelerazione nello sviluppo della digitalizzazione.