Facebook sta ponendo fine ai suoi sforzi per costruire giganteschi droni a energia solare progettati per portare Internet a quelle aree del mondo attualmente prive di questo servizio, un’iniziativa nell’ambito del suo progetto Aquila iniziato quattro anni fa. Aquila non sarà chiuso del tutto: l’azienda continuerà a collaborare con alcune aziende partner per aiutarle a far avanzare le tecnologie dietro a progetti simili, ma non progetterà più un proprio velivolo e chiuderà la sua struttura a Bridgewater (Regno Unito).
L’annuncio è pervenuto attraverso un post diramato sul sito aziendale dedicato al coding, in cui Yael Maguire spiega che il progetto Aquila ha comportato molti investimenti economici da parte di Facebook ma condotto anche a progressi tecnici. I droni ad energia solare avevano lo scopo di volare continuamente per mesi in aree di quasi 5 km ad un’altitudine di 27.400 metri per fornire la connettività a Internet a circa 4 miliardi di persone che non hanno la possibilità di accedervi.
Ma il progetto ha subito diverse battute d’arresto e, come confermato da Maguire, «alla luce degli sviluppi, abbiamo deciso di non progettare o costruire il nostro velivolo ad alta quota e di chiudere la nostra struttura a Bridgewater». La struttura, con sede in Inghilterra, si è occupata di dirigere il progetto Aquila, in particolare il design e lo sviluppo del prototipo del drone stesso. Come confermato da Facebook a TechCrunch, la sua chiusura comporta la perdita di 16 posti di lavoro.
La compagnia californiana continuerà comunque a lavorare con i partner con l’obiettivo di aiutare a far avanzare progetti come Aquila:
In futuro continueremo a collaborare con partner come Airbus sulla connettività HAPS in generale e sulle altre tecnologie necessarie a far funzionare questo sistema, come i computer di controllo del volo e le batterie ad alta densità.
Facebook aveva annunciato a novembre dello scorso anno di esser al lavoro con Airbus per sviluppare versioni migliori di quelle che sono conosciute come stazioni piattaforma ad alta quota, o HAPS, sistemi che possono essere integrati negli aerei allo scopo di trasmettere Internet ad alta velocità. Maguire afferma che la società sta anche «partecipando attivamente a una serie di comitati consultivi per l’aviazione e comitati per la regolamentazione negli Stati Uniti e a livello internazionale».