A distanza di sette anni dalla contrapposizione legale che ha visto Apple e Samsung darsi battaglia dinnanzi alle corti statunitensi, per le due società giunge un momento a dir poco storico. Sulla questione brevetti impiegati negli smartphone, infatti, i gruppi hanno finalmente raggiunto un accordo extragiudiziale, sebbene i termini rimangano riservati. È quanto confermano le fonti a stelle e strisce, nel pubblicare la relativa documentazione consegnata al giudice Luci Koh, la quale per tutti questi anni si è occupata dell’agguerrito caso.
La vicenda affonda le radici nel 2011, poco prima della scomparsa di Steve Jobs, in quella che lo stesso iCEO ha definito una vera “guerra termonucleare” contro i produttori Android. Con l’avvento di iPhone sul mercato nel 2007, il gruppo di Cupertino ha sostanzialmente rivoluzionato l’universo degli smartphone, rendendo accessibile a tutti un’interfaccia touch e capacitiva in sostituzione dei precedenti tastierini, usati dai principali produttori mondiali. La comparsa di modelli capaci di impiegare simili tecnologie, in particolare device Android, ha quindi spinto la società californiana a richiedere il parere delle corti, con una battaglia che si è concentrata soprattutto sul principale rivale: Samsung.
Le due aziende si sono lanciate quindi in una lunga contrapposizione, fatta di brevetti software, hardware e sul design contestati da entrambe le parti. A seguito del primo processo, e di numerosi appelli, lo scorso maggio i giudici hanno richiesto a Samsung il pagamento di 539 milioni di dollari per la violazione di alcuni elementi di design e di funzionalità relative a iPhone. Ieri, tuttavia, è giunta notizia di un accordo raggiunto dalle due società per chiudere definitivamente il caso, sebbene i termini rimangano riservati. L’accordo in questione, inoltre, ha portato alla caduta dell’appello voluto proprio da Samsung, la cui richiesta risale allo scorso 11 giugno.
La risoluzione del contenzioso, pur rimanendo sconosciuti i dettagli, rappresenta un momento davvero unico nell’universo della tecnologia, per quella che ha probabilmente rappresentato la causa più agguerrita sui brevetti di cui le società high-tech abbiano memoria. Al momento, Apple e Samsung non hanno voluto commentare le indiscrezioni emerse.