Blue Origin, la compagnia spaziale di Jeff Bezos, punta al mercato del turismo spaziale, un settore che nei prossimi anni potrebbe essere molto effervescente. Tuttavia, i “turisti” dovranno essere disposti a pagare un biglietto piuttosto salato per passare qualche minuto nello spazio. Secondo un rapporto di Reuters, infatti, Blue Origin potrebbe far pagare tra i 200 e i 300 mila dollari per ogni biglietto. I primi voli, secondo la fonte, dovrebbero iniziare già nel prossimo anno.
Se fosse vero, il prezzo di questi biglietti sarebbe paragonabile a quello chiesto da Virgin Galactic, che ha già venduto i primi biglietti per i suoi futuri viaggi nello spazio tra i 200 mila e i 250 mila dollari a persona. Trattasi, comunque, di cifre non ufficiali, condivise con la fonte da alcuni dipendenti di Blue Origin che sono voluti rimanere anonimi. Una decisione ufficiale sul tariffario, comunque, dovrebbe essere presa per l’inizio del prossimo anno. Se il prezzo fosse davvero questo, comunque, l’attività del turismo spaziale, almeno all’inizio, sarebbe un business in forte perdita.
I viaggi nello spazio di Blue Origin prevedono l’utilizzo dei razzi New Shepard che porteranno a 100 chilometri di quota una capsula spaziale che può contenere al massimo 6 persone. Quota abbastanza elevata per sperimentare alcuni minuti di assenza di gravità e vedere la curvatura del pianeta prima che la capsula pressurizzata ritorni a terra grazie a dei paracadute.
Un volo del genere, però, costerà alla compagnia milioni di dollari, molto di più di quello che potrà ricavare dai biglietti dei turisti.
I primi test di Blue Origin per prepararsi ai lanci ufficiali per portare i primi turisti nello spazio dovrebbero già iniziare entro la fine dell’anno.