Trova risoluzione la polemica che, qualche giorno fa, ha coinvolto i nuovi MacBook Pro di Apple, a seguito della pubblicazione di un video di protesta su YouTube. Come già noto, un famoso youtuber ha rilevato come nella versione dei laptop con processore più generoso, quello della famiglia i9 di Intel, siano presenti delle limitazioni per evitare che il chip possa raggiungere i picchi massimi di calcolo. A quanto sembra, però, non vi è stata alcuna riduzione delle performance intenzionale da parte di Cupertino: la società californiana ha infatti rilasciato una patch risolutiva.
Nella giornata di ieri, Apple ha pubblicato l’aggiornamento a macOS High Sierra 10.13.6, pensato proprio per risolvere una questione relativa alla gestione delle capacità di calcolo per i nuovi MacBook Pro 2018. In particolare, un problema software avrebbe impedito ai chip Intel di ottava generazione, nelle configurazioni da 4 o 6 core, di funzionare correttamente raggiungendo il massino delle possibilità di carico.
Il pacchetto d’upgrade, il cui numero di build è 17G2208, è disponibile unicamente per i modelli di MacBook Pro 2018 affetti dalla problematica e può essere scaricato semplicemente tramite la funzione Aggiornamento Software di Mac App Store. Secondo i primi test condotti da MacRumors, effettivamente la patch risolverebbe gran parte del throttling della CPU, riportando il dispositivo alle performance attese.
Come già accennato, la polemica è nata a seguito dei test condotti dallo youtuber Dave Lee, per un filmato divenuto letteralmente virale. Diverse testate a stelle e strisce hanno poi confermato la problematica, ottenendo medesimi risultati con MacBook Pro equipaggiati con chipset Intel i9 da 2.9 GHz. Prima della patch, pare che il laptop non solo non fosse in grado di attivare la modalità di Turbo Boost, ma addirittura nei momenti di picco non riuscisse nemmeno a raggiungere la frequenza standard, attestandosi sui 2.2-2.5 GHz. L’aggiornamento odierno dovrebbe riportate tutto alla normalità, considerando comunque le legittime limitazioni di sicurezza in caso di surriscaldamento eccessivo del device.