Risolta la questione dei limiti alle CPU per i nuovi MacBook Pro, un ennesimo problema coinvolge i nuovi nati fra i laptop di Apple, nonché la linea dei recenti iMac Pro. Sempre più utenti stanno infatti segnalando frequenti Kernel Panic, una sorta di equivalente della temuta schermata blu su Windows, e gli esperti sembrano ritenere la causa sia dovuta al nuovo chipset T2 di Cupertino. Al momento non esiste un fix ufficiale per i disagi offerti dall’utente, ma Apple starebbe già indagando sulla questione.
Secondo quanto riferito da 9to5Mac, diversi possessori di un nuovo MacBook Pro o di un iMac Pro avrebbero segnalato la comparsa frequente di Kernel Panic, la tipica schermata grigia di Apple che invita al riavvio della macchina per la presenza di un errore non altrimenti risolvibile. Seppur solitamente non diffusi nel mondo di macOS, corrispondono alla nota schermata blu di Windows: per qualche ragione, il sistema operativo non riesce a risolvere un conflitto e, senza il riavvio, il computer non è in grado di eseguire le proprie operazioni o di garantire il corretto salvataggio dei dati.
Stando a quanto riferito da alcuni esperti, la problematica potrebbe essere connessa a Bridge OS, il sistema operativo usato dal chipset T2 per comunicare con macOS. Questo processore gestisce alcune funzioni speciali del device, come il comando “Hey Siri” o la crittografia al volo del file.
Così come già anticipato, Apple sta lavorando sul malfunzionamento e, al momento, non esiste alcuna soluzione ufficiale per eliminare i fastidiosi Kernel Panic. Dalle parti di Cupertino, però, arrivano dei suggerimenti per gestire il disturbo in attesa di un aggiornamento software: pare che disabilitando FileValt e Power Nap, infatti, si possa tornare al normale funzionamento dei device. Alcuni utenti, nel frattempo, suggeriscono installare nuovamente macOS High Sierra, con una procedura da zero. Nel mentre, non resta che attendere il fix definitivo da parte di Apple.