È risorto dalle sue ceneri, pronto a vivere un nuovo momento d’oro: il vinile, dopo più di un decennio passato nel dimenticatoio, è tornato fra le principali preferenze degli ascoltatori di musica. Gli ultimi dati rivelano ritmi di vendita praticamente identici al 1990, quando il formato era al suo apice, e si stima che entro l’inizio del 2019 questo dato possa essere addirittura superato. Secondo recenti analisi, pare che sia una generazione la principale responsabile di questa resurrezione: quella dei Millennial.
Così come già rivelato negli scorsi giorni, negli Stati Uniti la prima metà del 2018 ha rappresentato l’ennesimo semestre record per la vendita di vinili, con 7.6 milioni di esemplari distribuiti e una crescita pari al 19% rispetto all’anno precedente. Gran parte del mercato è occupata dalle richieste dei Millennial, ovvero i nati tra il 1980 e il 2000, sebbene in questo arco di 20 anni vi siano estreme variazioni nelle caratteristiche degli utenti. I nati negli anni ’80, infatti, probabilmente hanno avuto modo di avvicinare il vinile da bambini, tramite i genitori o i parenti, mentre i più vicini al 2000 è probabile incontrino 33 e 45 giri per la prima volta.
Per quale ragione, tuttavia, giovani e giovanissimi si riappropriano del vinile, dopo un’esistenza passata ad ascoltare i formati digitali? A spiegarlo è Quinn Bishop, proprietario di Cactus Music:
Credo che molti pensano sia il fascino retro o qualche moda recuperata dal passato, ma posso assicurarvi non è così. La maggior parte dei Millennial stanno guidando la vendita del formato: sono cresciuti in case dove i loro genitori compravano cassette e CD. Vedono quindi il giradischi come un elemento di cultura e i dischi come qualcosa che definisce la loro generazione. […] I Millennial hanno avviato questo processo, che da un mercato di nicchia è diventato mainstream. Ma oggi i giradischi sono venduti a ragazzi di 15 o 16 anni, desiderosi di ricevere un giradischi per Natale.
I dati raccolti sembrano sconfessare l’ipotesi della rinascita del vinile come semplice fattore di moda, anche perché ormai ci si avvicina al lustro sempre in crescita. Nel frattempo, diverse società hanno deciso di riaprire gli impianti, come accaduto in Giappone grazie a Sony.