Un virus ha rischiato di mettere a repentaglio la produzione di TSMC, il fornitore di Apple per i chipset della famiglia “A”. E, sebbene gran parte delle linee sia stata già ripristinata, non è detto che l’intoppo non comporti dei ritardi nelle consegne dei processori A12, attesi nella prossima linea degli iPhone 2018.
Il tutto è accaduto lo scorso lunedì, quando un virus avrebbe contagiato diversi computer deputati all’automatizzazione delle linee produttive di TSMC, costringendo l’azienda a interrompere i suoi processi. Nel corso della mattinata, il gruppo ha reso noto di aver risolto la questione informatica, rimuovendo correttamente il virus, ma al momento le linee starebbero lavorando all’80% delle loro capacità. La piena normalità dovrebbe essere raggiunta nelle prossime ore.
Il reale impatto dell’intoppo informatico non è noto, anche se TSMC ha confermato di aver contattato tutti i clienti coinvolti. Il virus non dovrebbe avere alterato i prodotti finali, ma solo rallentato la fase di assemblaggio, di conseguenza non dovrebbero esserci problemi ulteriori. Secondo alcuni analisti, tuttavia, questo weekend di stop potrebbe aver influito sui chipset Apple necessari per la prossima linea di smartphone, in via di presentazione il prossimo settembre.
Sebbene due giorni di rallentamenti possano sembrare esigui, nella pratica si traducono in migliaia di processori non realizzati, con conseguenti ritardi per l’assemblaggio finale degli smartphone targati Apple. Gli esperti temono quindi un effetto a catena, ovvero la moltiplicazione del ritardo in tutte le fasi di realizzazione dei nuovi iPhone. Una simile ipotesi appare però del tutto improbabile, considerato come i device non saranno disponibili nei negozi prima di un mese, più che sufficiente per recuperare in corsa.
Nel frattempo Lora Ho, Chief Financial Officer di TSMC, ha rilasciato una nota per rassicurare stampa e partner:
TSMC ha adottato precise azioni per risolvere questa falla di sicurezza e per rafforzare la solidità delle sue misure.