In rete spunta un nuovo brevetto Sony che dà adito a diversi rumor in merito alla retrocompatibilità delle future console del colosso nipponico dell’intrattenimento.
Il brevetto in questione, chiamato “remastering by emulation” è stato publicato da Sony il 2 ottobre, anche se consultando la data di archiviazione dello stesso si legge 22 novembre 2016.
L’applicazione descritta nel brevetto procede alla rimasterizzazione in live delle texture dei vecchi giochi e le replica al volo con delle versioni più brillanti e più adatte a display contemporanei. Il software originale viene quindi riprodotto sul display ad una risoluzione più alta, con asset e texture migliorati.
Ciò significa che la non ancora annunciata futura PlayStation 5 sarà potrebbe essere retrocompatibile tutti i giochi per PS4, PS3, PS2 e PS1. Una retrocompatibilità diversa però rispetto a quella che conosciamo oggi, che potrebbe essere non solo in grado di riprodurre vecchi giochi ma di riprodurli con grafica addirittura migliorata e “riadattata” per le caratteristiche delle tv di oggi.
E non è finita qua: nel brevetto si parla anche di un sistema che sarà in grado di migliorare anche il comparto audio dei giochi, sempre nell’ottica di adattarlo alle televisioni contemporanee. Nei giorni scorsi è emerso un altro dettaglio sulla futura console del colosso nipponico: il “Video Frame Rate Compensation Through Adjustment of Vertical Blanking”, una sorta di hardware V-Sync (sincronizzazione verticale).
In parole semplici, si tratta di una funzione che rende più nitidi e fluidi i giochi andando a bloccare i fotogrammi, ad esempio, a 30 FPS su uno schermo con frequenza a 30Hz, per evitare quel fastidioso effetto tearing (quando la schermata si “spezza” in due parti) che si crea quando le prestazioni di una scheda grafica superano la velocità di aggiornamento dello schermo. Una feature molto conosciuta per i giocatori PC, ma ancora un po’ sconosciuta invece per quelli console.