Un malfunzionamento al motore poco dopo il lancio della Soyuz verso la Stazione Spaziale Internazionale ha portato a un atterraggio d’emergenza, che si è concluso con successo. Momenti di alta tensione per i due astronauti a bordo, il comandante russo Alexey Ovchinin, un veterano, e lo statunitense Nick Hague, al suo primo volo. Sono atterrati nel Kazakistan alle 11:20 in buone condizioni di salute, come ha dichiarato la NASA. I soccorritori, che hanno impiegato un’ora per arrivare nel punto di atterraggio, hanno trovato i due già fuori dalla capsula.
Appena il primo stadio del razzo si è separato si sono verificati i problemi a un propulsore, con l’equipaggio che ha avvertito una parziale assenza di peso e subito dopo un’accelerazione che non era prevista. Era quindi obbligatoria una manovra di emergenza per rientrare sani e salvi.
In realtà la Soyuz è un mezzo decisamente affidabile, con il suo ultimo vero incidente che risale al 5 aprile del 1975, parliamo di più di 40 anni fa. Intanto Mosca dopo l’incidente di oggi ha comunicato di voler sospendere i voli di navette spaziali con equipaggio fino a quando non saranno concluse le indagini su quanto accaduto: “viste le circostanze, i lanci spaziali con persone a bordo saranno sospesi per ragioni di sicurezza finché la situazione non sarà stata chiarita“, ha dichiarato il vice premier russo Iuri Borisov, citato dall’agenzia Interfax.
Una sospensione importante perché attualmente la Soyuz è l’unico mezzo che può portare gli astronauti sia verso che dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). I due astronauti dovevano raggiungere altri tre già a bordo della ISS, ma con questo incidente si fa sempre più realistica l’ipotesi di interruzione del ricambio di equipaggi a bordo della stazione.
Intanto nella seconda metà del 2019 è in programma il lancio della missione dell’ESA, Beyond, con l’astronauta italiano Luca Parmitano, che diventerà anche comandante dell’ISS. Non si è a conoscenza, a questo punto, se l’incidente causerà uno slittamento della missione.