Nei prossimi anni ci sarà bisogno sempre di più di veicolare un enorme quantitativo di dati grazie alla diffusione del 5G: streaming video ad altissima risoluzione, IOT, backhaul delle reti mesh e molto altro. Per questo Qualcomm oggi ha annunciato una nuova famiglia di chipset Wi-FI a 60GHz denominati QCA64x8 e QCA64x1. La novità sta nella velocità, dato che consentono di raggiungere i 10+ Gbps con una latenza a livelli paragonabili con una connessione cablata. Tutto questo riducendo anche i consumi e quindi una maggiore durata della batteria dei dispositivi su cui verranno montati. Si tratta quindi di un enorme passo avanti rispetto a quanto si vede oggi con le bande a 2,4 e 5 GHz.
Si tratta infatti dei primi chipset che beneficeranno delle specifiche del nuovo Wi-Fi 802.11ay (non ancora approvate), evoluzione del Wi-Fi 802.11ad, che consente quindi maggiore velocità e copertura. In realtà QCA6438 e QCA6428 saranno integrati nelle infrastrutture di rete fissa di accesso wireless, mentre QCA6421 e QCA6431 sono destinati ai dispositivi mobile.
Qualche esempio di utilizzo di questi chipset: la trasmissione di dati da PC a un headset VR o AR con latenza ridotta al minimo, ma potranno essere utili anche per i contenuti video in alta definizione. Gli usi saranno molteplici, dal riconoscimento molto più preciso delle gesture alla mappatura dell’ambiente, da un riconoscimento facciale evoluto alla rilevazione più precisa della prossimità grazie alla tecnologia proprietaria Wi-Fi Sensing.
Parlando di Wi-Fi 802.11ay, questo poggia sullo spettro delle cosiddette onde millimetriche, o mmWave a 60 GHz. Utile quindi per lo streaming ad altissima risoluzione, screen casting da device mobile e appunto il trasferimento di dati ai dispositivi VR. Aperta anche una collaborazione tra Qualcomm e Facebook sul progetto Terragraph, che porterà connessioni ad altissima velocità in quelle zone urbane difficili da raggiungere dalla fibra ottica.
In realtà c’è molta confusione con gli standard Wi-Fi, per questo la Wi-Fi Alliance è intenzionata a semplificare nomi e come vengono descritte le funzionalità. Vuole insomma nominare i vari standard con nomi più comprensibili: ad esempio a partire dalla metà del 2019 arriveranno i primi device Wi-Fi 6, che saranno basati sullo standard 802.11ax, quattro volte più veloci rispetto al Wi-Fi 802.11ac.