Gli anarchici digitali di Anonymous Italia tornano all’attacco dei sistemi informatici di istituzioni italiane. Lo ha annunciato lo stesso collettivo di hacktivisti con un post sul blog ufficiale e con un video su YouTube, ovviamente con voce non riconoscibile. La cosiddetta “Operazione 5 novembre” è scattata oggi alle 13:00 e vede anche la collaborazione di LulzSec Italia e AntiSec Italia.
Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione: com’è accaduto? Di chi è la colpa? Ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole.. non c’è che da guardarsi allo specchio. Noi sappiamo perché l’avete fatto. Sappiamo che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il Caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale governo. Vi hanno promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. In questa settimana cercheremo di porre fine a questo silenzio.
L’obiettivo dell’operazione criminale è attaccare l’attuale governo, rubando dati sensibili da pubblicare online, in particolare di alcuni siti legati al mondo dell’istruzione. Da oggi e fino al 5 novembre Anonymous Italia renderà nota una volta al giorno di nuovi servizi informatici e siti presi di mira. Perché proprio il 5 novembre? Questo è il giorno in cui ricorre l’anniversario della “Congiura delle polveri” organizzata a Londra nel 1605 da Guy Fawkes, il cospiratore a cui da sempre si rifanno gli Anonymous, portato alla ribalta dalla popolare graphic novel “V for Vendetta” di Alan Moore.
La prima lista di siti attaccati
Le prime vittime sono stati portali del mondo universitario e scolastico, mentre nei prossimi giorni saranno rilasciate le liste di nuovi attacchi ad organizzazioni pubbliche e private. Ecco la lista dei primi siti attaccati:
– campuslatina.it
– campus.rieti.it
– izsmportici.it
– dis.uniroma1.it
– agraria.unimi.it
– fisica.uniroma2.it
– fisgeo.unipg.it
– art-roma.it
– univrmagazine.it
– centroservizidateneo.it
– manageweb.ict.uniba.it
– unicz.it
– ombudsman.marche.it.
L’unico sito, almeno per ora, colpito da “defacciamento”, cioè la pratica di sostituire pagine ufficiali con altre create da chi organizza l’attacco, è univrmagazine.it. I motivi di questa azione? Il Corriere della Sera è riuscita a mettersi in contatto con il gruppo, che ha riferito di voler sensibilizzare più persone possibile, soprattutto gli studenti che rappresentano il futuro del Paese, per questo hanno colpito proprio questi spazi digitali.
LulzSec Italia, cyber-attivisti alleati di Anonymous, nel 2018 hanno già attaccato il patronato Inas-Cisl, mettendo online oltre 37mila dati degli iscritti, ma possono essere ricordati anche e soprattutto la violazione dei server della Lega, da cui sono emerse anche l’email personale di Matteo Salvini ed email con dominio @istruzione.it, per protestare contro l’alternanza scuola lavoro. Gli attacchi, a quanto pare, sono appena iniziati.