L’arrivo di InSight su Marte è stato un successo e grazie alla diretta streaming tutti hanno potuto osservare come i tecnici e gli ingegneri presenti nella NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena si sono lasciati trasportare dalla felicità del momento. Adesso però per la sonda inizia la fase di ricerca, visto che dovrà provvedere a sistemare sul pianeta rosso tutti gli strumenti scientifici. Tutto ha avuto inizio con l’apertura dei pannelli solari che consentiranno ad Insight di dare inizio alle operazioni, inoltre ha inviato anche le prime immagini.
Tutti i dettagli dell’ammartaggio di Insight
Insight ha aperto i pannelli solari che gli consentiranno di avere l’energia sufficiente per esplorare il sottosuolo. In questa fase utilizzerà una sonda per poter misurare la temperatura ad una profondità di cinque metri con l’obiettivo di scoprire se all’interno di Marte esiste una forma di calore.
Insight è entrato nell’atmosfera alle 20.47 ora italiana ad una velocità di circa 20.000 chilometri all’ora, con un angolo di 12 gradi. Alle 20.51 il paracadute si è aperto per frenare la discesa e solo pochi secondi dopo è stato rilasciato lo scudo termico, poi sono state estratti i piedi per l’ammartaggio. Lo stesso paracadute si è sganciato a circa un chilometro e mezzo dalla superficie e in questa fase i retrorazzi hanno frenato la discesa. La sonda è arrivata sul suolo di Elysium Planitia, a circa 600 chilometri di distanza da Curiosity.
A spedire il segnale dell’avvenuto ammartaggio di Insight verso la Terra sono stati i due mini-satelliti sperimentali che hanno seguito la sonda su Marte. Lo stesso segnale è stato catturato dagli altri satelliti, tra cui Mars Odyssey, in orbita dal 2001, che dovrà scattare le immagini della discesa per mostrare in che modo sono stati aperti i pannelli solari di Insight.
Cosa farà Insight su Marte
La missione di Insight è quella di studiare l’interno di Marte posizionando alcuni strumenti nel suolo. In questo modo si spera di poter scoprire qualcosa sulla formazione dei pianeti rocciosi del Sistema Solare. Verrà posizionato un sismografo per registrare i terremoti e tutte le vibrazioni causate dagli impatti di asteroidi o dai diversi fenomeni atmosferici.
Intanto la NASA ha già spiegato che Insight sarà completamente operativo solo dieci settimane dopo l’ammartaggio. Il team del Jpl infatti utilizzerà in queste settimane tutte le fotocamere disponibili per visualizzare ciò che si trova intorno. In questo modo sarà possibile capire dove potranno essere posizionati tutti gli strumenti che servono per “ascoltare” i battiti e la temperatura in profondità. Una settimana dopo l’ammartaggio il primo strumento a entrare in funzione sarà però Reis, l’antenna che sfrutterà un segnale radio trasmesso a Terra.
Questa funzionerà per due anni per un’ora al giorno con lo scopo di misurare le oscillazioni del pianeta e riuscire a scoprire qualcosa sul suo nucleo metallico. Infine tra poco meno di un mese dovrebbe essere piazzato anche il sismometro, che poi entro le due settimane successive potrà utilizzare anche lo scudo protettivo termico e per il vento.
Our Mars Odyssey orbiter phoned home, relaying news from @NASAInSight indicating its solar panels are open & collecting sunlight on the Martian surface. Also in the dispatch: this snapshot from the lander's arm showing the instruments in their new home: https://t.co/WygR5X2Px4 pic.twitter.com/UwzBsu8BNe
— NASA (@NASA) November 27, 2018
A questo punto la sonda dovrà scavare fino a cinque metri di profondità per poter inserire il termometro nel giro di una settimana. Entro le sei settimane quindi dovrebbe essere completato il foro che consentirebbe di raccogliere dati per scoprire tutto ciò che si nasconde nel sottosuolo di Marte.