Tra Netflix e il Festival di Cannes la conciliazione potrebbe essere ancora lontana, nonostante gli sforzi recenti della piattaforma di streaming per una release cinematografica di alcuni dei suoi film. È quanto riporta Variety in un approfondimento odierno, spiegando come le intenzioni del gruppo per la distribuzione di “Roma” al cinema potrebbero non essere sufficienti per ritornare trionfanti sulla Croisette.
La questione si trascina da diverso tempo, all’incirca dalla proiezione di “Okja” durante il Festival di Cannes del 2017, tale da sollevare le proteste dell’industria cinematografica locale. Secondo gli organizzatori del Festival, non sarebbe lecito ammettere in concorso un lungometraggio mai apparso nelle sale francesi, ma distribuito unicamente in streaming. La questione ha coinvolto anche alcuni artisti – Will Smith a favore di Netflix, Pedro Almodovar invece contrario – e la scorsa primavera sono state varate nuove regole di partecipazione. Per entrare nelle candidature di Cannes, infatti, la disponibilità nei cinema francesi sarà un prerequisito.
Con la recente vittoria del Leone d’Oro per “Roma”, alla Mostra del Cinema di Venezia, qualche spiraglio di speranza è sembrato aprirsi per il colosso dello streaming. Il gruppo ha quindi deciso di organizzare una release cinematografica del lungometraggio, ambientato nel Messico degli anni ’70, in diverse sali degli Stati Uniti e dell’Europa, Francia compresa.
A sei mesi dalla prossima edizione del Festival, e con le parole promettenti del direttore artistico Thierry Frémaux, in molti hanno pensato a una possibile riappacificazione con il servizio di streaming. Tuttavia, così come riferisce Variety, i distributori e le associazioni francesi starebbero facendo pressioni affinché i titoli di Netflix non vengano ammessi, a meno che non vi sia una release cinematografica antecedente alla disponibilità in streaming. La vittoria di Roma a Venezia non sembra inoltre essere sufficiente, poiché i distributori locali si sarebbero detti pronti a rivedere le loro posizioni unicamente in caso di Oscar. Così ha spiegato Richard Patry, presidente della FNCF, la Fédération Nationale des Cinémas Français:
Quello che sta facendo Netflix con questi film non è niente di più che un tentativo di qualificazione per gli Oscar. Vogliono solo vincere un Oscar come riconoscimento per i loro registi di alto profilo. Perché, tuttavia, Netflix dovrebbe beneficiare del prestigio e degli onori dei festival, senza rispettare le regole delle industrie cinematografiche di tutto il mondo?
La questione non è quindi di facile risoluzione poiché, anche se Netflix organizzasse delle proiezioni di “Roma” in Francia, non rientrerebbe comunque nella finestra francese dei 36 mesi tra apparizione nelle sale e disponibilità online.