Aumenta la preoccupazione degli analisti in merito alle recenti dichiarazioni di Donald Trump, pronto a imporre dazi tra il 10 e il 25% sull’import di dispositivi elettronici, se un preciso accordo con la Cina non verrà trovato. E sotto i riflettori finisce Apple, con gli esperti di mercato desiderosi di capire quale effetto potrebbe avere la misura sui prezzi di smartphone e tablet. Secondo una recente stima, negli Stati Uniti un iPhone potrebbe arrivare a costare anche 160 dollari in più, un aumento che potrebbe riflettersi anche nelle altre nazioni in cui la società di Cupertino opera.
Come ormai ampiamente noto, nel corso di un’intervista la scorsa settimana il Presidente degli Stati Uniti ha avanzato l’ipotesi di tassare i dispositivi elettronici prodotti in Cina, oggi categoria esente dai dazi sull’import a stelle e strisce. Secondo Trump, si potrebbero imporre delle tasse dal 10 al 25% per incentivare la produzione in patria, un costo che i cittadini “potrebbero facilmente sostenere”.
Gli analisti, tuttavia, non sembrano essere d’accordo con l’amministrazione a stelle e strisce, poiché i rincari rischiano di essere particolarmente elevati. Considerato come difficilmente Apple e le altre aziende possano abbandonare la Cina nel breve periodo, nonostante altri fornitori asiatici partner di Cupertino, i rincari potrebbero risultare inevitabili. Secondo una recente stima di Morgan Stanley, riportata da Apple Insider, sulla base degli 85 miliardi in vendite realizzati da Apple nel corso del 2018, il 32% di tutti i costi di produzione potrebbe essere soggetto alla nuova tassazione. Se così fosse, un device come iPhone XS potrebbe costare dai 60 ai 160 dollari in più, un fatto che potrebbe fungere da deterrente sui consumatori.
Allo stesso tempo, Apple potrebbe decidere di mantenere i listini invariati ma di ridurre sensibilmente i propri margini di guadagno, una decisione che potrebbe però avere effetti negativi sul valore delle azioni del gruppo. Non resta che attendere, di conseguenza, eventuali conferme dalla presidenza Trump.