Friends non verrà eliminato da Netflix, continuerà a essere disponibile sulla piattaforma per tutto il corso del 2019. È questo l’annuncio che ha rallegrato gli utenti dei social network, dopo una piccola protesta virtuale inscenata negli scorsi giorni. Alla base del rinnovo, però, vi è una mossa che lascia intravedere le capacità di spesa del colosso dello streaming: il rinnovo dei diritti sarebbe costato ben 100 milioni di dollari.
La vicenda è ormai ben nota: qualche settimana fa, gli utenti statunitensi di Netflix si sono accorti della scadenza di tutte le stagioni di Friends, la popolare serie degli anni ’90, fissata per il primo gennaio del 2019. Allarmati per la possibile scomparsa del prodotto televisivo di culto, che a distanza di più di un decennio dall’ultima puntata ancora raccoglie proseliti su tutto il Pianeta, è partita una campagna social per chiedere al colosso dello streaming di rinnovarne la disponibilità.
Gli utenti sono stati immediatamente accontentati da Netflix, con un annuncio che ha fatto felici i più: i diritti per la trasmissione in streaming sono stati riconfermati per tutto il corso del 2019. Il gruppo non ha specificato come sia riuscito in questa impresa, ma alcune fonti raccolte dal New York Times hanno svelato i dettagli più succosi: il colosso avrebbe corrisposto a WarnerMedia, il titolare dei diritti, ben 100 milioni di dollari per il rinnovo. Si tratta di una cifra davvero importante, se si considera come i precedenti diritti siano stati accordati per circa 30 milioni di dollari. E mentre gli appassionati tirano un sospiro di sollievo, già si pensa al 2020: con l’acquisizione di Time Warner da parte di AT&T, certamente la società vorrà Friends sulle proprie piattaforme, tuttavia il contratto stretto con Netflix non prevede esclusiva e, di conseguenza, le stagioni potrebbero risultare disponibili su più di un servizio contemporaneamente.
Così come già accennato, la notizia è interessante perché rivela non solo le capacità di spesa di Netflix, ma anche l’attenzione nei confronti dei propri abbonati: è bastata una piccola mobilitazione social, infatti, per mettere in moto l’intera carovana del rinnovo.