Partirà nelle prossime settimana una vera e propria operazione di pulizia da parte di Google, che comincerà a rimuovere dal Play Store tutte le applicazioni e i giochi Android che chiedono all’utente l’accesso a registro chiamate e SMS.
Per poter accedere a questi dati dell’utente, in futuro gli sviluppatori di applicazioni per Android dovranno chiedere il permesso direttamente al colosso di Mountain View, che avrà quindi l’ultima parola.
Aver la possibilità di accedere ai dati sensibili dell’utente come chiamate e SMS non sarà facile, sottolinea Google. La privacy degli utenti è spesso e volentieri oggetto di discussione e garantirla a tutti i costi diventa sempre più importante per i colossi dell’hi-tech come Google.
Per poter accedere ai dati dell’utente e quindi avere il placet di Google, si dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
- Un utente medio deve capire perché questo tipo di app ha bisogno di un accesso completo ai suoi dati.
- Ci devono essere significativi benefici per l’utente derivanti dalla funzione
- Importanza dell’autorizzazione relativa alla funzionalità principale dell’app.
- Presentazione dei rischi del fatto che tutte le app simili abbiano accesso a questi dati sensibili.
- Disponibilità di alternative più strette per abilitare la funzione.
Mentre alcuni casi d’uso non sono più consentiti, Google nota come “molte delle app [it] esaminate con una di queste autorizzazioni possono fare affidamento su API più strette” per ottenere funzionalità simili. Ad esempio, gli sviluppatori che utilizzano SMS per la verifica dell’account possono in alternativa utilizzare l’API SMS Retriever.
Nel frattempo, ieri su Play Store è stata segnalata l’ennesima presenza di applicazioni malevole, nove in tutto. In questo caso si è trattato di adware nascosti dietro false app per controllare tv e dispositivi connessi. In totale le 9 app “truffaldine” sono state installate da 8 milioni di utenti in tutto il mondo.