La realtà virtuale non solo uno degli ultimi ritrovati hi-tech per rendere l’esperienza gaming ancora più coinvolgente e spettacolare ma anche un mezzo che può aiutare gli anziani ad evadere e svagarsi, al netto dei loro limiti anagrafici.
A testimoniarlo l’interessante esperimento di una giovane laureanda in Scienze dell’educazione di Sesto San Giovanni, Sara Lobasso, che ha portato la virtual reality al Centro diurno della Rsa Residenze Il Sole di Cinisello Balsamo.
Il progetto ha avuto il benestare del professore Andrea Garavaglia, docente di educazione mediale alla Bicocca di Milano e della dottoressa Cristiana Bonfanti, responsabile dell’area socio-sanitaria-assistenziale della struttura Rsa che ha datp l’ok all’avvio del progetto che si è svolto durante tutto il mese di gennaio.
Come funziona nel concreto l’esperimento? La Lobasso ha fornito ad oltre 40 anziani ospiti della Rsa un paio di visori offerti dalla start-up 33MnT Italy proponendo loro di passare del tempo immersi in esperienze di realtà virtuale per un totale di otto ore a settimana. In questo modo gli ospiti hanno avuto la possibilità di uscire virtualmente dalla struttura, ad esempio, facendosi una nuotata nell’oceano oppure semplicemente andando a passeggio per una città.
Risultato? Ci sono addirittura stati casi di anziani che si sono commossi nel poter compiere – seppur solo virtualmente – azioni che altrimenti non avrebbero probabilmente più potuto fare. Alcuni anziani hanno preso così bene l’esperienza che hanno chiesto di poter indossare nuovamente il visore per potersi rilassare o visitare una città come Firenze.
Un esperimento che crea un precedente importante e, come sottolinea la dottoressa Bonfanti, non è da escludere che in futuro altre strutture Rsa come quella di Cinisello Balsamo possano integrare la realtà virtuale nei loro servizi.