Skype entrerà nei penitenziari italiani per facilitare le comunicazioni tra i detenuti e le loro famiglie. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) ha concluso positivamente una serie di progetti pilota che prevedevano l’utilizzo delle videochiamate di Skype per far dialogare i detenuti con le loro famiglie. Adesso è stato quindi deciso di estendere questa possibilità su larga scala all’interno di tutti i penitenziari italiani.
Ovviamente, per ragioni di sicurezza non tutti i detenuti potranno beneficiare della possibilità di utilizzare Skype per comunicare con le loro famiglie. Grazie a questo nuovo progetto, i detenuti potranno mantenere più facilmente i contatti con i figli, i genitori o i coniugi. In particolare, a beneficiare maggiormente di questa novità saranno soprattutto i bambini che hanno i genitori in carcere con cui potranno comunicare senza dover affrontare, ogni volta, pesanti spostamenti. Le videochiamate via Skype, dal punto di vista giuridico, saranno equiparate ai canonici colloqui.
Questo significa che i carcerati potranno richiedere fino a sei video-colloqui al mese per la durata massima di un’ora. I detenuti, per poter utilizzare le videochiamate via Skype, dovranno presentare una precisa richiesta esplicitando l’indirizzo mail da contattare e allegando copia del certificato che attesta la relazione di convivenza o il grado di parentela.
I famigliari che parteciperanno alla videochiamata dovranno assicurare mediante un’autocertificazione che durante le chat video parteciperanno solamente i soggetti autorizzati.
Nei penitenziari, le videochiamate saranno effettuate all’interno di stanze dedicate. Per ragioni di sicurezza, le comunicazioni video si svolgeranno sotto il controllo visivo del personale della Polizia Penitenziaria che potrà visualizzare le immagini che appaiono sul monitor del computer in dotazione al detenuto.
Nel caso venissero rilevate anomalie, il collegamento video sarà interrotto con la conseguente preclusione del servizio.