Il mondo dei droni si appresta ad essere rivoluzionato dall’introduzione del nuovo regolamento europeo che sarà approvato nel corso del 2019 e che dovrà essere adottato da tutti i Paesi membri entro il 2022. ENAC, tuttavia, ha già in programma di rivedere l’attuale regolamentazione italiana sin dalla prossima estate per avvicinarla a quella europea. Una delle più importanti rivoluzioni riguarderà i droni ad uso ricreativo, quelli, cioè, che le persone oggi acquistano tranquillamente nei negozi della grandi catene di elettronica come MediaWorld ed Unieuro. Si pensi, per esempio, al DJI Mavic Air o al DJI Mavic 2.
Regolamento ENAC 2019-2020
Il futuro regolamento ENAC prevede che non sia più necessario che i piloti si dotino di patentino per effettuare operazioni definite non critiche e che gli attuali droni ad uso ricreativo, quelli consumer, si potranno utilizzare non solo a scopo ludico ma anche per effettuare operazioni specializzate. Sparisce, quindi, la distinzione tra droni ad uso ricreativo e ad uso professionale. Chiunque, dunque, potrà usare il proprio drone non solo per riprendere i panorami della proprie vacanze ma anche per effettuare riprese di sapore professionale. Tuttavia, anche se non servirà più il patentino, i piloti dovranno comunque sostenere un corso online a cui seguirà un test, sempre da effettuarsi online.
Tutti questi droni, dunque, entreranno a far parte della nuova “Open Category” che prevede tre sottoclassi distinte in base al peso del drone. La sottoclasse A1C0 include i droni sotto i 250 grammi di peso e quelli sotto i 900 grammi di peso ma con velocità massima di 19 metri al secondo (A1C1). Questi droni possono volare senza grossi problemi ma sempre rispettando il regolamento che prevederà un’altezza massima di 120 metri con un bonus di 30 metri in presenza di ostacoli. Ovviamente le no-fly zone dovranno essere rispettate. I droni sotto i 250 grammi non richiedono il corso e il test online.
La classe A2, invece, include i droni sino ai 4 Kg di peso. La classe A3, invece, include i droni sino a 25 Kg di peso.
Sino a qui il regolamento è molto chiaro anche se ENAC deve ancora approvarlo e qualcosa potrebbe cambiare. Il futuro regolamento europeo prevede che i droni vengano marchiati e certificati CE per poter volare. Oggi, nessun drone in commercio rispetta questo requisito. Per i futuri modelli questo non sarà un problema ma lo rappresenterà per i droni attualmente in commercio. In deroga, gli attuali droni (251-900 grammi), come il DJI Mavic 2, potranno volare nella “Open Category” A1C1 anche se non dispongono di tutti i requisiti.
Il problema sorgerà dal 2022 quando il regolamento europeo sarà ufficialmente adottato. Gli attuali droni potranno ovviamente continuare a volare ma saranno declassati nella sottoclasse A3. Questo significa dover rispettare requisiti di volo molto stretti che li renderanno difficilmente utilizzabili liberamente. Si “salveranno” solamente i modelli sotto i 250 grammi di peso che rimarranno in A1C0.
Il regolamento prevede anche l’installazione di una sorta di transponder identificativo. Non è chiaro, però, come sarà strutturato e se gli attuali droni potranno installarlo e in che modo.
Il settore dei droni si appresta quindi ad essere completamente rivoluzionato. Stona solamente il fatto che non si sia trovato un modo di rendere compatibili gli attuali droni con le future regole. Sapere che tra tre anni un drone pagato anche più di 1.000 euro potrebbe risultare difficile da utilizzare legalmente potrebbe scoraggiare molti all’acquisto. Tuttavia nulla è stato ancora approvato definitivamente e qualche modifica potrebbe essere ancora possibile.
Al momento, comunque, in Italia vale l’attuale regolamento ENAC.