TIM e Open Fiber avrebbero firmato un patto di collaborazione. L’indiscrezione arriva dal Corriere delle Comunicazioni che sottolinea che Luigi Gubitosi ed Elisabetta Ripa avrebbero sottoscritto questo patto che permetterà di dare il via ad un tavolo di discussione in cui si affronterà il tema della rete.
Con la firma di questo patto si può dunque dire definitivamente conclusa la “guerra fredda” tra le due società. Addirittura, dal tavolo delle trattative potrebbe arrivare qualcosa di molto importante per il futuro digitale dell’Italia. Ovviamente le trattative tra le due società non saranno certamente facili ma all’interno del tavolo di discussione si dovrebbero affrontare tutte le possibili opzioni che potrebbero consentire a TIM ed a Open Fiber di poter collaborare allo sviluppo della rete in Italia. Al tavolo parteciperanno due team appositamente creati per portare avanti queste importantissime trattative.
Sicuramente si affronterà anche il tema della più volte chiacchierata rete unica che vedrebbe la fusione della rete di TIM con quella di Open Fiber. Trattasi, però, di un’opzione molto complessa da realizzare e che richiede anche che TIM approvi il processo di scorporo della rete. Una questione molto delicata visto che sul tema è in corso un braccio di ferro tra Vivendi ed il Fondo Elliott.
Proprio per questo è lecito immaginare che inizialmente le due società potrebbero decidere di iniziare una collaborazione più “soft” magari basta su di un accordo commerciale che poi potrebbe fungere da base per un qualcosa di più importante che potrebbe essere deciso in futuro.
Secondo la fonte, Open Fiber e TIM potrebbero prendere in considerazione un piano di co-investimento e una spartizione territoriale per ottimizzare gli investimenti ed evitare sovrapposizioni.
Da questo tavolo, dunque, potrebbero aprirsi scenari molto interessanti per il futuro della rete. Il prossimo 29 di marzo, TIM presenterà il nuovo piano industriale. Quell’appuntamento sarà molto importante per capire che direzione intenderà prendere l’operatore italiano soprattutto a livello di governance.