Mancherebbero pochi giorni e poi Donald Trump darà l’ok a un ordine esecutivo per vietare le apparecchiature prodotte dalle telco cinesi dalle reti wireless negli Stati Uniti. L’ordine sarebbe stato a lungo ritardato ma ora dovrebbe trovare la sua finalizzazione, tale da comunicarne globalmente la notizia prima della fine di febbraio, anzi, giusto in tempo per il Mobile World Congress di Barcellona alla fine del mese.
Il documento non sarebbe altro che la mossa cardine della guerra che l’amministrazione al comando a Washington ha avviato nei confronti dell’hardware infrastrutturale di rete gestito e prodotto da due big vendor del settore, Huawei e ZTE. Solo qualche giorno fa, il sito del quotidiano torinese La Stampa aveva scritto che anche l’Italia si era decisa a rinunciare alle compagnie cinesi per timore di monitoraggi e rischi per la sicurezza nazionale, una vicenda poi subito smentita dal Mise.
Insomma, c’è molta confusione in materia ma gli States sembrano più che decisi. La Casa Bianca è stata la più esplicita nei confronti dei dubbi sui legami tra Pechino e Huawei nei mesi scorsi, ammettendo come la tecnologia dell’azienda potrebbe mettere in pericolo la sicurezza della rete wireless, con backdoor preinstallate che concedono l’accesso al governo cinese.
Naturalmente, tutto questo si sta scaldando in ottica 5G, con il network che richiederà ulteriori infrastrutture specializzate che Washington proprio non vuole concedere al paese nemico. Il divieto più ampio che Trump dovrebbe firmare nelle prossime settimane è stato originariamente segnalato per riguardare solo Huawei e ZTE ma ora pare che includa anche apparecchiature di telecomunicazione costruite, più in generale, da tutte le compagnie cinesi. A questo punto, resterebbero pochi i fornitori in grado di servire l’ampia fetta americana: Nokia ed Ericsson restano in pole.