Dopo il successo con l’A12 Bionic, l’attuale generazione dei processori mobile inclusi nei dispositivi Apple, il gruppo di Cupertino punta già al prossimo traguardo: quello dei 5 nanometri. È quanto riporta DigiTimes, nel sottolineare come la società californiana e il partner TSMC sarebbero già all’opera per realizzare i chip che verranno inseriti negli iPhone del 2020.
L’odierno A12 Bionic è stato il primo chipset a 7 nanometri lanciato sul mercato. Una piccola rivoluzione per Apple, poiché questa litografia ha permesso al gruppo non solo di ottimizzare il consumo energetico, ampliando quindi la durata delle batterie, ma anche di raggiungere performance sensibilmente più elevate rispetto alle precedenti generazioni. Eppure la società di Apple Park non vuole accontentarsi e guarda già all’obiettivo dei 5 nanometri, una pietra miliare che potrebbe raggiungere nel 2020.
Secondo quanto riferito da DigiTimes, TSMC avrebbe già avviato le procedure per rendere compatibile l’attuale processo produttivo con litografie “sub-7nm”, ovvero inferiori ai 7 nanometri. Apple e il chipmaker asiatico avrebbero deciso di scommettere sui 5 nanometri: la produzione potrebbe cominciare nei primi mesi del 2020, mentre gli iPhone previsti per il prossimo settembre vedranno una soluzione sempre a 7 nanometri, chiamata presumibilmente A13 Bionic.
Grazie alla partnership con Apple, e agli investimenti di quest’ultima per l’ampliamento degli impianti del partner, TSMC rappresenta oggi una delle realtà produttive dalla più rapida adozione dei propri standard. Dopo essere arrivata per prima sul mercato con un processore mobile da 7 nanometri, sebbene precedenti annunci di competitor diretti della mela morsicata, la società di Taiwan conta di eguagliare lo stesso risultato anche con i 5. Secondo quanto riferito dagli esperti, questa dimensione garantirà dei consumi davvero ridottissimi, il tutto a vantaggio dell’autonomia dei dispositivi, nonché delle performance di altissimo livello, praticamente pari a un laptop di alta fascia. Non resta che attendere, di conseguenza, eventuali indiscrezioni dall’Asia.