I medici che lavorano in grandi ospedali degli Stati Uniti spesso affrontano la sfida di comunicare efficacemente con i pazienti che non parlano la loro lingua. Alcuni dottori stanno colmando questa lacuna con l’aiuto di Google Traduttore, l’app guidata dall’IA di BigG sempre più precisa e sofisticata. Ma sebbene un nuovo studio dalla California dimostri che l’applicazione può aiutare i pazienti a dialogare con i loro medici, Traduttore non è impeccabile e, anzi, a volte potrebbe causare persino danni.
Precedenti studi su Google Traduttore, e altri strumenti simili che servono a chi non parla l’inglese per decifrare le informazioni mediche, avevano dato risultati contrastanti. Una ricerca citata dagli autori del nuovo studio, per esempio, ha rilevato un tasso di accuratezza del 60% per i fascicoli dei pazienti tradotti in spagnolo. Ma nel 2017 Google ha aggiornato il suo algoritmo di traduzione, sostenendo che la precisione sarebbe stata considerevolmente più elevata. Per provarlo, i ricercatori dell’Università della California hanno tradotto (attraverso la nuova versione dell’app) in spagnolo e in cinese una serie di 100 istruzioni mediche scritte nei documenti di dimissioni del pronto soccorso. E i risultati, pubblicati su JAMA Internal Medicine lo scorso lunedì, sono stati molto più incoraggianti questa volta. Complessivamente, il 92% delle istruzioni tradotte in spagnolo erano precise, così come l’81% di quelle tradotte in cinese.
Ci sono state occasionali istruzioni incomprensibili, ma il più delle volte si trattava di traduzioni relativamente innocue, spesso causate dall’uso da parte di un medico di frasi troppo lunghe lunghe o di termini tecnici. Nei mesi scorsi abbiamo visto come, nel tentativo di ridurre al minimo le distorsioni di genere, Google Traduttore mostrerà sia la traduzione al maschile che al femminile quando possibile.