Apple potrebbe aver trovato una soluzione al Flexgate, il guasto alla retroilluminazione dei MacBook Pro e MacBook Air successivi al 2016, dovuto dal cavo piatto che collega lo schermo alla scheda logica. Non però una riparazione per chi ha già sperimentato la problematica, bensì un piccolo cambio hardware per i nuovi modelli in vendita.
A renderlo noto è iFixit, società specializzata nella riparazione degli iDevice, nel notare la presenza di nuovi cavi nei MacBook Pro – e probabilmente anche nei MacBook Air – di nuovissimo acquisto. Il gruppo ha infatti ricevuto alcuni scatti da una lettrice di MacRumors, Olivia88, pronti a dimostrare come le ultimissimo versioni di MacBook Pro in vendita dispongano di un cavo video leggermente più lungo rispetto al passato.
Come già noto, la problematica del Flexgate provoca il malfunzionamento della retroilluminazione dello schermo, sia con un effetto “luci da palcoscenico” sulla porzione inferiore del display che con il completo stop dei LED. Dalle analisi condotte nelle ultime settimane, è emerso come Apple abbia deciso di ricorrere a un cavo piatto saldato al pannello video, di piccole dimensioni e arrotolato attorno alla cerniera del coperchio. Aprendo e chiudendo ripetutamente quest’ultimo, il cavo si danneggia per via dell’usura.
Con l’introduzione di una componente leggermente più lunga – vi sono circa 2 millimetri di differenza tra i MacBook Pro del 2016 e gli ultimissimi del 2018 – Apple potrebbe aver trovato una soluzione per ridurre l’attrito, rendendo così meno probabile la rottura. In ogni caso, la misura appare essere solamente palliativa: essendo il cavo saldato allo schermo, un’eventuale riparazione richiederebbe la sostituzione dell’intero pannello Retina, con costi importanti per l’utente. Le edizioni di MacBook Air e MacBook Pro antecedenti al 2016, invece, vedevano cavi classici all’interno della cerniera, anziché attorno a quest’ultima, una scelta di design che non comportava nessun danno con l’uso.
Al momento, Apple non ha ufficialmente commentato la questione, né si è espressa sulla polemica sollevata dal Flexgate.