Se il ray tracing di Nvidia finora era appannaggio solo delle schede grafiche top di gamma, presto molti altri utenti potranno beneficiare della tecnologia sui loro computer con una GTX a bordo.
La società ha infatti confermato, durante la prima giornata della GDC, che la piattaforma Turing approderà, seppur in maniera adattata e non nativa, anche sui prodotti di fascia bassa, come le GeForce GTX 1060. Sarà tutto merito di un nuovo driver che ad aprile consentirà alle schede grafiche Pascal e Turing GTX di eseguire effetti di ray tracing, utilizzando DirectX Raytracing (DXR). L’elenco delle schede grafiche supportate include sia la GeForce GTX 1660 Ti e GTX 1660, introdotta di recente, sia le GTX 1060 (6GB) e Titan X. Queste potranno gestire i giochi con effetti RT di base e un conteggio dei raggi bassi , in altre parole, le impostazioni RTX Low, con una resa che potrà variare con titoli specifici.
In un rendering mostrato live, si vede che alcuni giochi, come Battlefield V, godranno di effetti visivi sostanziali ma limitati mentre altri, al pari di Shadow of the Tomb Raider, avranno di certo risultati migliori ma anche capaci di impantanare la CPU se non di primo livello. Il videogame più penalizzate è certamente Metro Exodus, poiché utilizza la tecnologia ray tracing per potenziare il suo motore di illuminazione globale. Non è un caso se Nvidia sottolinea che gli utenti avranno la migliore esperienza con una scheda grafica RTX.
Allo stesso momento, Nvidia ha annunciato che sta introducendo DXR in Unreal Engine e Unity. Con la tecnologia di ray tracing integrata nei due principali motori, che alimentano il 90% dei giochi nel mondo, probabilmente vedremo più titoli in grado di trarre un vantaggio concreto dal ray tracing, da qui al prossimo futuro.