L’Europa ha conosciuto Netflix unicamente come piattaforma di streaming, quando qualche anno fa il colosso è sbarcato ufficialmente nel Vecchio Continente. Negli Stati Uniti, tuttavia, l’azienda ha mosso i suoi primi passi sul mercato come fornitore di DVD a noleggio, inviati via posta ai consumatori. I primi dischi sono stati consegnati nel 1998 e, a quanto pare, la richiesta rimarrebbe ancora abbastanza elevata.
A quanto pare, sebbene il focus odierno di Netflix sia sullo streaming, all’interno dei confini a stelle e strisce l’azienda può ancora contare su 2.7 milioni di abbonati al servizio DVD. Per quale ragione, tuttavia, alcuni utenti statunitensi sono restii ad abbandonare il formato ottico, in favore della comodità dello streaming?
Secondo quanto riferito da ABC, sono diverse le motivazioni che spingono alcuni clienti statunitensi a preferire DVD e Blu-Ray anziché la visione in streaming. Il primo fattore è dovuto alle peculiarità geografiche tipiche degli Stati Uniti: oltre ai grandi centri urbani, gli USA si caratterizzano anche per piccole località fra loro decisamente distanti, spesso in aperta campagna o in zone rurali. In questi luoghi non sempre risultano disponibili connessioni via cavo dalla velocità sufficiente e, anche in presenza di un’eventuale copertura 4G, il monte di GB mensile è abbastanza ridotto per godere di servizi in streaming con continuità. Così spiega un’abbonata di Black Hills, nel South Dakota:
Lo streaming di film è impossibile, quindi ho scelto il servizio su disco che Netflix offre. Tutti facciamo così da queste parti.
Un’altra ragione potrebbe essere legata al catalogo, seppur con un peso ben inferiore rispetto all’assenza di connessioni veloci. Negli Stati Uniti, sempre come ABC riferisce, gli utenti possono approfittare di una selezione di 10.000 titoli su supporto ottico, mentre in streaming la libreria si compone “solo” di 6.000 alternative. Così spiega un utente californiano, sempre ai microfoni dell’emittente a stelle e strisce:
I supporti ottici, almeno per Netflix, sono quindi ancora lontani dall’essere dismessi. E chissà che questa strategia non possa tornare utile, in futuro, in quei Paesi emergenti dove Netflix potrebbe espandersi pur in assenza di network sufficientemente performanti.