Le azioni di Pinterest hanno chiuso il 28,58% in rialzo rispetto al prezzo fissato dal debutto in Borsa, l’IPO, nel primo giorno di negoziazione, permettendo alla società di raggiungere una valutazione di 12,83 miliardi di dollari. L’ascesa ha segnato un forte debutto, anche se la valutazione del gruppo è appena sopra ai 12,3 miliardi di dollari valutati nel 2017, il punto più alto nella fase di pre-ingresso del capitale.
In attesa di conoscere il prezzo dell’IPO con cui Uber debutterà a Wall Street, Pinterest potrebbe essere l’ultima delle startup di social media balzate nel mercato pubblico. Fondata nel 2009, ha assistito in attesa tutti i nomi principali, tra cui Facebook, Twitter, LinkedIn e Snap, anche per capire come muoversi in un settore flessibile e in continuo evolversi. Pinterest alla fine ha fissato il prezzo dell’IPO a 19 dollari, con una riapertura a 23,75 dollari e una chiusura a 24,40. Un buon inizio ma la storia insegna che il vero trend si avrà più in avanti, con una fase di consolidamento. Basti pensare che aziende simili hanno vissuto fasi altalenanti comprensibili. Lyft è crollata bruscamente e Snap continua a essere scambiata a meno della metà del suo prezzo d’esordio due anni fa, dopo una forte pressione come azienda pubblica.
Certo è che gli investitori vorranno risultati netti e concreti. I profitti di Pinterest derivano dalla pubblicità presente in mezzo ai pin caricati dagli utenti, foto, video e screenshot conditi da link web. Negli ultimi anni i “pin” sono aumentati notevolmente, portando la compagnia a ottenere ben 755 milioni di dollari nel corso del 2018, a fronte dei “soli” 298 milioni di dollari rilevati due anni prima, nel 2016. Punto forte del suo pubblico sono le “mamme”. Pinterest sostiene che l’80% delle donne statunitensi di età compresa tra 18 e 64 anni sono iscritte. E con una crescita che va all’8% di anno in anno, i motivi per credere ad un aumento ci sono tutti.