Sono arrivati i camerieri robot, precisamente al Gran Caffè Rapallo, meta un tempo di grandi personaggi come Eugenio Montale o Ernest Hemingway. Anche se i tavoli sono rimasti quelli di un tempo, a servire i clienti si aggira questa volta una macchina, anzi due: si chiama Xiao Ai ed è un robot cinese. Il nome di questi curiosi “lavoratori” di silicio significa letteralmente in italiano “piccoli amori”.
La fine è vicina, è iniziata quindi la sostituzione della forza lavoro umana con i robot? Pare di no, almeno secondo il proprietario del locale, Gabriele Hu. La sua famiglia lavora già da due generazioni nella ristorazione in Italia e l’introduzione dei due robot non porterà al licenziamento del personale umano. Rappresentano quindi un’attrazione per tutti coloro che arrivano nel locale, qualcosa che desta curiosità, dato che non se ne vedono molti in giro (per ora).
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Pericolo scampato? In parte sì, ma siamo solo all’inizio: Xiao Ai non è una macchina estremamente intelligente, ma comunque in grado di portare a termine alcune operazioni utili all'”effetto wow” per chi interagisce con loro. La macchina è dotata di diversi sensori che permettono di fermarsi se incontra un ostacolo, con tanto di voce che chiede gentilmente di spostarsi. Si muove su una sorta di binario, non essendo ancora in grado di definire in autonomia il tragitto da percorrere.
L’essere umano carica il vassoio in cucina e poi imposta la destinazione, il numero del tavolo, sul touch screen del robot. A quel punto Xiao Ai si muove per raggiungerlo: non risponde alle domande, ma semplicemente porta i vassoi, che dovranno essere presi dai clienti, che dovranno poi premere un pulsante per rimandare indietro il robot cameriere.
Di certo è solo un primo passo che non toglie lavoro agli umani, ma bisogna immaginarlo come un punto di partenza, basti immaginare un robot del genere con Alexa e in grado di mappare l’area del locale per muoversi autonomamente.