Google ha accettato di rispondere all’azione collettiva mossa dai proprietari dell’originale Google Pixel, secondo cui l’azienda avrebbe deliberatamente venduto telefoni con microfoni difettosi (per ammissione della società stessa, il che è una notevole aggravante).
In attesa dell’approvazione del tribunale, BigG potrebbe sborsare fino a 500 dollari per ogni proprietario di Pixel, per un totale di 7,25 milioni di dollari; sono coperti dalla causa i dispositivi Pixel e Pixel XL fabbricati prima del 4 gennaio 2017.
Il colosso della ricerca ha ammesso per la prima volta che ci fosse un problema con alcuni dei telefoni a marzo 2017, quando ha affermato che meno dell’1% degli smartphone Pixel aveva un difetto con gli speaker frontali. Ciò causava disturbi durante le chiamate e nell’utilizzo della funzionalità relativa all’assistente vocale. All’epoca, la società ha dichiarato che ci sarebbero voluti “ulteriori passi in avanti per risolvere la questione “, ma meno di un anno dopo è stata chiamata ad affrontare una causa mossa dai proprietari dei telefoni, arrabbiati per il fatto che la società stesse continuando a vendere unità sebbene fosse a conoscenza del difetto.
Sono stati stabiliti quattro gruppi per determinare il livello di compensazione a cui gli acquirenti hanno diritto. Il pagamento più alto appartiene a tutti coloro che hanno restituito un Pixel difettoso solo per riceverne un altro allo stesso modo con dei problemi: questi utenti potrebbero ricevere fino a 500 dollari. Chiunque fosse in possesso di un Pixel difettoso e se lo fosse tenuto, invece, potrebbe arrivare a quota 350 dollari. Qualsiasi proprietario che avesse dovuto pagare una franchigia assicurativa verrebbe rimborsato del suo valore e, infine, persino i possessori di Pixel che non hanno riscontrato problemi potrebbero ricevere fino a 20 dollari.