Solo 12 persone hanno viaggiato così lontano da toccare l’oggetto più luminoso del nostro cielo notturno, la Luna, e tutte erano astronauti di sesso maschile. Se la prima missione lunare della NASA è stata un piccolo passo per l’uomo, la prossima sarà un salto da gigante per le donne.
All’inizio di questa settimana, la NASA ha annunciato un piano rapido e ambizioso per tornare sulla Luna in soli cinque anni. Questa volta, l’agenzia spaziale vuole stabilircisi, e per arrivarci sta seguendo un approccio completamente diverso dalle missioni Apollo. Tra coloro che raggiungeranno il nostro satellite ci sarà anche una donna, la prima a camminare sulla superficie lunare. La stessa missione vuole omaggiare l’uguaglianza di genere: prende infatti il nome dalla dea greca sorella di Apollo, Artemide. L’amministratore della NASA, Jim Bridenstine, ha così dichiarato:
Cinquant’anni dopo Apollo, il programma Artemide porterà il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna.
Alcuni, tuttavia, mettono addirittura in discussione la possibilità che la missione abbia inizio: anzitutto le tempistiche sono improbabili, specie se si considera che il Congresso degli Stati Uniti d’America non ha ancora firmato il budget stanziato da Trump, che prevede 1,6 miliardi di dollari aggiuntivi per l’agenzia spaziale quest’anno e ulteriori soldoni i successivi. Inoltre, la missione richiederà anche il razzo più potente mai progettato, un nuovo sistema di lancio, una stazione galleggiante tra la Terra e la Luna (che al momento non esiste) e un equipaggiamento spaziale per tutti gli astronauti.
Bridenstine crede invece che meno tempo si avrà a disposizione, meno rischi politici la missione potrebbe subire e, se tutto dovesse andare secondo i piani, gli Stati Uniti avranno un avamposto sulla via per Marte prima di quanto ci si aspettasse.