Apple è entrata nel merito del processo di riciclo per le sue cuffie AirPods, dopo i dubbi sollevati qualche settimana fa da Motherboard. Gli auricolari di Cupertino, infatti, risulterebbero molto difficili da smontare e, pertanto, le comuni strutture di riciclo non riuscirebbero a separare le batterie dalle sue componenti plastiche. In un intervento per OneZero, così come riporta AppleInsider, la società californiana ha chiarito la propria posizione in merito.
Così come già accennato, le cuffie AirPods – sia della prima che della seconda generazione – sono particolarmente difficili da disassemblare. La scocca in plastica è completamente sigillata, poiché realizzata in pezzi unici a incastro, e le componenti interne risultato estremamente complesse da rimuovere. Secondo gli esperti, tra cui Motherboard, questa configurazione potrebbe determinare fitti grattacapi alle comuni strutture di riciclo, proprio per l’impossibilità di separare le batterie dalla scocca.
Apple, tuttavia, ha reso noto come gli auricolari AirPods possano essere correttamente smaltiti al termine del loro ciclo vitale, ad esempio approfittando dei vari piani di ritiro che da anni la società ha avviato per i consumatori:
Come per tutti i nostri prodotti, lavoriamo a stretto contatto con delle strutture di riciclo per assicurarci che le cuffie AirPods vengano riciclate in modo corretto, inoltre forniamo supporto alle realtà di riciclo anche al di fuori della nostra catena di fornitura.
In particolare, il parere di Apple è stato confermato da Wistron – uno dei partner produttivi del gruppo di Cupertino: le AirPods vengono smontate da personale umano tramite l’ausilio di speciali strumenti, allo scopo di estrarre le batterie e i circuiti dall’involucro in plastica, prima di inoltrare quest’ultimo al riciclo. I metalli ricavati dalle batterie e dai circuiti sono quindi spediti ad apposite strutture per recuperare elementi preziosi, come il cobalto.
Wistron ha anche sottolineato come il costo dei materiali recuperati dalle AirPods non raggiunga quello per sostenere il processo di riciclo, di conseguenza Apple corrisponde all’azienda la differenza: l’obiettivo del gruppo di Cupertino, infatti, non è ridurre i costi recuperando metalli, bensì assicurarsi che elementi potenzialmente pericolosi non contribuiscano all’inquinamento dell’ambiente.