Alla NASA stata assegnata una somma di 125 milioni di dollari per sviluppare sistemi di propulsione nucleare, utili per i futuri veicoli spaziali. Il finanziamento è stato assegnato come parte di un totale di 22,3 miliardi di dollari destinati all’Agenzia Spaziale USA approvato questo mese. Per la prima volta dagli anni ’70, la NASA quindi potrebbe sviluppare questi sistemi di propulsione.
Se il programma dovesse andare a buon fine, significherebbe ridurre i tempi per i viaggi spaziali verso Marte e addirittura oltre. La leadership repubblicana vede la propulsione nucleare come un passo importante lungo la strada verso le missioni nello spazio profondo e l’atterraggio sulla Luna entro il 2024. Il rappresentante dell’Alabama, Robert Aderholt, ha descritto la propulsione nucleare come “critica” per il lancio del 2024 in una riunione di bilancio la scorsa settimana.
“Mentre continuiamo a spingerci più lontano nel nostro sistema solare, avremo bisogno di nuovi sistemi di propulsione innovativi per portarci lì, compresa l’energia nucleare“, ha dichiarato il vicepresidente Mike Pence al Consiglio nazionale dello spazio lo scorso marzo. In ogni caso prima che la NASA possa abbracciare la tecnologia a propulsione nucleare, c’è la questione dei regolamenti sull’uso di questo tipo di energia.
Attualmente infatti l’Agenzia Spaziale non ha annunciato alcun piano per utilizzare la propulsione nucleare per nessuna delle sue missioni pianificate, ma questo potrebbe cambiare con l’evolversi della tecnologia. Nell’ultimo anno si è sicuramente intensificata una nuova corsa allo spazio, sia da parte di agenzie governative che da società private come SpaceX di Elon Musk o Blue Origins di Jeff Bezos.
L’obiettivo Luna è ancora fissato nel 2024, ma questa volta si va per restarci: sono allo studio diverse soluzioni per le basi lunari, mentre è sicura la costruzione di Gateway, la stazione spaziale orbitante che farà da base per le future missioni.