Craig Federighi, vicepresidente senior della divisione software di Apple, ha sfoderato la sua consueta ironia per parlare di una delle novità di iPadOS: il supporto alla lettura di file salvati su supporti esterni, come le chiavette USB oppure la memoria interna delle macchine fotografiche. L’occasione è quella di un intervento per il podcast AppStories di MacStories, dove il dirigente di Cupertino non ha affatto tradito le aspettative degli appassionati. Federighi, infatti, è molto amato dal pubblico della mela morsicata poiché un vero e proprio mattatore agli eventi del gruppo, tra battute comiche e piccoli sketch.
Nel presentare la nuova funzione USB di iPadOS, da diversi anni attesa dal pubblico e mai implementata dalla società di Cupertino, il dirigente ha fatto ricorso a una piccola battuta ironica. Apple, con questa introduzione, avrebbe infatti deciso di omaggiare gli anni ’90:
Drive esterni. Siamo disposti a riconoscere gli anni ’90 e tornare indietro. Sapete, le persone ancora li usano di tanto in tanto. Sono un fan di AirDrop, ma capisco che ci sono altre necessità: sappiamo che per i fotografi, ad esempio, è molto importante la possibilità di importare i loro scatti direttamente in applicazioni come Lightroom.
Come facile intuire, l’intervento ironico non ha un intento denigratorio nei confronti di chi fa abitualmente ricorso allo storage esterno. È più probabile, invece, che Federighi abbia voluto chiudere in simpatia una diatriba che accompagna Apple sin dalla prima introduzione di iPad nel 2010, quando in molti si sono chiesti perché un device così interessante non fosse in grado di leggere supporti esterni, feature questa da sempre supportata sul rivale Android. Una funzionalità, come doveroso riconoscere, forse giunta anche data la versatilità della porta USB-C rispetto alla proprietaria Lightning di Apple.